Molto più del Gianni Letta dell'Era del Puttanesimo, questo Alfredo Mantovano da Lecce, anno di nascita 1958, laureato in giurisprudenza, magistrato nel 1983, pretore a Ginosa, giudice penale al tribunale di Lecce, entrato in Parlamento nel 1996 - ventinove anni fa bellezza! - in Alleanza Nazionale, tra l'altro dichiaratosi al tempo contro la separazione delle carriere - ciao core! - inoltre consigliere in Cassazione, dal 2001 Sottosegretario al ministero degli Interni nella già citata Era del Puttanesimo ed ora - squillino le trombe - Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per la sicurezza della Repubblica.
Non c'è che dire! Nascosto cardinalmente, soffice e mai visibile, burattinaio e consigliere spregiudicato ed occulto, questo Letta dei giorni nostri è al centro di tutto quanto fa becera politica meloniana.
Raramente lo si vede in qualche intervista occupato com'è a tramare e a gestire il rancorismo di nero vestito, partecipando a tutte le nomine, a tutti i dinieghi, ad ogni atto politico maldestro per aggiungere granito alla coalizione di lor signori, impegnati, brillantemente, a rendere sempre più il nostro ex Belpaese in un coacervo di incapacità che lo fa entrare di diritto nell'albo nero dei paesi macchietta, per l'ilarità mondiale.
Inamovibile, saccente, incontrastato riesce a sobillare beoti zelanti con l'unico scopo già descritto: sparigliare quel poco di opposizione melliflua per dar lunga vita a questa Era del Peraccottismo.
Buona fine a tutti!
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