Il “barometro Lollobrigida” e il dress code di Trump-Papa
Quando Lollobrigida va a una fiera rilascia sempre qualche dichiarazione lisergica. L’anno scorso a Vinitaly se ne venne fuori con questa perla: “Vorrei imporre un piatto dedicato al formaggio nei menu degli esercizi di ristorazione”. Allora gli trovammo la scusa del vino, ma quest’anno, che la fiera è il TuttoFood di Milano e più che bere si mangia, a cosa ci possiamo attaccare? Forse allo stand dei “funghi”, o agli effetti collaterali di una marmellata al botulino, perché la risposta a chi gli ha domandato “Quando ha visto l’immagine di Trump vestito da Papa cos’ha pensato?” ha rotto persino lo strumento universale della misurazione delle cazzate: il famoso Barometro Lollobrigida. “Abbiamo visto leader di tante nazioni, dalla Cina all’India all’Africa, che vestono in tanti modi. Non condividiamo le loro scelte di abbigliamento, ma ragioniamo di temi concreti nell’interesse della nostra economia”, ha risposto lapidario. E così scopriamo, nell’ordine, che: 1) per lui quello di Trump con il vestito da papa non era un meme, ma proprio il dress code ufficiale della Casa Bianca; 2) per lui un presidente che si fa un fotomontaggio vestito da papa e uno che indossa abiti tradizionali del suo Paese sono la stessa cosa: in pratica Narendra Modi, con la sua lunga tunica, non è il presidente indiano, ma un tizio rimasto fuori alle selezioni per i Village People; 3) l’Africa è una nazione (forse Lollo ha studiato geografia con Luigi Di Maio); 4) nel suo immaginario i leader cinesi indossano ancora abiti tradizionali: secondo Lollo, il presidente Xi Jinping va al G20 vestito da guerriero di terracotta.
A questo punto Lollobrigida è un viaggiatore del tempo e ha partecipato alla spedizione di Marco Polo: non ci sono altre spiegazioni. E forse, in solidarietà a Trump, al prossimo Fieracavalli a Verona arriverà vestito da Re Artù.
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