mercoledì 14 maggio 2025

L'Amaca

 

Niente di serio sotto il sole
di MICHELE SERRA
Abbiamo tutti, o quasi, la tendenza (brutta) a far prevalere le nostre opinioni politiche rispetto al giudizio sui fatti. E dunque dobbiamo stare in guardia, e diffidare di noi stessi. Però non bisogna neanche fare l’errore contrario: quando i fatti confermano le nostre opinioni politiche (per esempio, che Trump non sia una persona seria, e lo dico con un eufemismo), dobbiamo prenderne serenamente atto. Non è colpa nostra, se pensiamo male di lui. È tutto merito suo.
La vicenda dei dazi non ha niente, proprio niente di serio e di rispettabile, forse nemmeno di razionale. Alla luce dei fatti, sono numeri a vanvera, instabilità emotiva spacciata per forza contrattuale, impreparazione, indecisione e improvvisazione al potere. C’è uno che grida “Basta! Adesso vi sistemo io! Dazi al cento per cento!”. E c’è uno (la Cina) che gli risponde impassibile: non se ne parla neanche. E allora lui risponde: “Va bene, allora facciamo dieci per cento”. E sui suoi buffi social, ormai assimilabili per linguaggio a quelli del più scalcinato influencer, spaccia questa figura ridicola, perfino umiliante, come un trionfo diplomatico.
Nemmeno nei peggiori suk sarebbe ammessa una trattativa così squalificante. La contrattazione si fonda sul rispetto, almeno minimo, tra i due contraenti. Nella scarica di minacce e di insulti che ha introdotto la tempesta sui dazi, non c’era traccia di rispetto. In compenso, l’esito della trattativa con la Cina fa capire che i proclami e le urla erano solo un segno di paura e di insicurezza.
Forse i cinesi parlano a bassa voce perché non hanno paura di nessuno, figurarsi di Trump.

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