mercoledì 8 gennaio 2025

L'Amaca

 

L’efficienza e la libertà
DI MICHELE SERRA
Anche se Elon Musk non fosse — e lo è — uno dei leader e dei finanziatori dell’estrema destra mondiale, nonché un caso clinico diagnosticabile anche da uno studente di psichiatria fuori corso, non cambierebbe di una virgola il problema che sta di fronte ai governi europei (primo tra tutti il nostro): possiamo affidare a un monopolista privato il delicatissimo settore delle comunicazioni pubbliche e private, la gestione di dati civili sensibili, di dati militari nevralgici?
Io vivo su un cocuzzolo e l’idea di passare dalla fibra e dai ripetitori terrestri al satellitare mi entusiasma.
Sarebbe come il salto dalla lampada a petrolio all’elettricità. Ma appaltare questo notevolissimo salto di qualità funzionale a un autocrate che per giunta userebbe i nostri quattrini per ingrassare fascisti e ceffi consimili di ogni landa, è etico? È giusto? E alla fine, è davvero così funzionale, se il prezzo rischia di essere il controllo algoritmico della società nelle mani di una sola persona, dunque il massimo della strozzatura della libertà?
Si legge con ansia, anche con pena, che l’Europa avrebbe messo in campo già anni fa un suo disegno di autonomia satellitare, chiamiamola così. Che arranca al ritmo dei tempi della democrazia, che sono quasi artritici rispetto al dinamismo senza freni di Musk oggi, di Google e di Bezos ieri. Più efficienza in cambio di meno libertà, questo il dilemma del nostro futuro?

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