martedì 28 gennaio 2025

L'Amaca

 

Ma che avranno voluto dire?
DI MICHELE SERRA
Ho dovuto rileggere una decina di volte la scritta proiettata sulla Piramide Cestia e in altri luoghi di Roma, e ancora non sono sicuro di averla capita. Ve la riporto, così condividiamo ilrompicapo: “Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo le vostre bandiere. Buon giorno della memoria”. Accanto alla scritta appaiono, si immagina come destinatarie dell’invettiva, le sigle di alcune ong, tra cui Amnesty, storpiato in Amnesy.
Avendo voglia di ragionarci sopra per un buon quarto d’ora (a partire dalla domanda: bombardare quei treni perché?
Per sterminare i deportati prima che arrivassero a destinazione?) si intuisce che l’intenzione degli autori è polemizzare con chi è contro la distruzione della striscia di Gaza, persone e cose, per altro autorevolmente sottoscritta, giusto ieri, da quel paladino del diritto che è Trump, che si augura che quei luoghi vengano “ripuliti dai palestinesi”. Ma perché dirlo in modo talmente arzigogolato — con triplo salto di senso — che si immaginano gli automobilisti e i passanti fermarsi, sostare in capannello sotto la scritta e chiedersi: “che avrà voluto dire?”.
Una frase confusa non può che sortire da un ragionamento confuso. I treni per Auschwitz fanno parte, oggi, di una memoria talmente condivisa che solo poche minoranze di perversi possono chiamarsene fuori: i nazisti e i negazionisti. Tirare in ballo Auschwitz per qualunque altra ragione che non sia riflettere su quell’abominio è pretestuoso e anche un poco blasfemo. E porta a straparlare.

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