La spesa della Vigilia, la sorte a volte la impone e anche se la lista, rigorosamente dettata, è a prova di light-normodotato, l’errore è sempre in agguato! Così, dotato del grande Louis e la sua divina tromba in coclea ho affrontato la prova Terrazze, con una preparazione psico fisica degna del miglior Jannik. Superate le semplici formalità di arance e farina, ecco presentarsi il primo ostacolo: il prosciutto crudo tagliato a fette larghe, che trasmesso alla signora ha avuto lo stesso effetto di chiedere “scusi c’è una fontana qui?” a Piazza di Trevi. Stava per dirmi “vado a far sgocciolare un maiale largo?” quando l’ho prevenuta con “sa è per una ricetta” ricevendo un etto di compassione; ma il clou è stata l’erba cipollina! Fingendomi Cracco non ho appositamente domandato allo chef “cosaminkiaèl’erbacipollina?” immaginandola come una verdura con attaccate delle biglie cipolline appunto, e scrutando il banco verdura meglio dell’addetto ai prezzi, ho trascorso un tempo immane nella sua ricerca, fino a quando, pietosamente, mi sono avvicinato ad una commessa con la faccia dei primi pellegrini verso Compostela dicendole “se vuole che passi delle buone feste mi indichi dove si trova l’erba cipollina!” e lei, quasi per mano mi ha indicato lo scaffale con quegli esili steli verdi che giammai avrei trovato! Infine la fesa di vitello che non compariva da nessuna parte, neppure dai conigli e dai polli! Anche qui il fato ha voluto che il macellaio, post minzione, m’indicasse il magatello, una parte simile del vitello, che io non avrei trovato neppure se fossi stato il compagno segreto di Cecchini di Panzano in Chianti! Tralascio il dubbio amletico di pasta frolla o sfoglia, risolto col lancio della monetina, vinto come da conferma telefonica della consorte, preoccupata, giustamente, per la buona riuscita degli acquisti, come la signora Armstrong il 21 luglio 1969!
Jingle Bells!
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