giovedì 19 dicembre 2024

Renziadi

 

Ora al leader Iv sarebbe utile il reddito di cittadinanza
DI DANIELA RANIERI
Colpito negli affetti più cari, i soldi, Renzi si sta facendo le sette chiese mediatiche per denunciare le sue condizioni all’opinione pubblica, dopo che è passata la norma che vieta ai parlamentari di percepire compensi oltre i 100 mila euro l’anno “da parte di soggetti pubblici o privati” che non abbiano sede legale e operativa nell’Unione europea o nei Paesi aderenti allo Spazio economico europeo.
I giornali padronali ne raccolgono le amare lacrime: “È una misura sovietica”, delira, “siamo all’esproprio proletario”. Il piccolo fiammiferaio, che passerà il Natale col naso attaccato alla vetrina appannata di una pasticceria, rischia davvero di non vedere più che spiccioli dall’Arabia Saudita, dal cui ministero delle Finanze e dai cui vari fondi e commissioni sono partiti in questi anni bonifici che l’hanno aiutato a sostentarsi (c’era pure qualche soldino da un quotidiano coreano e da una banca Usa, bontà loro).
Per dire, nel 2022 ha dichiarato redditi per 2,5 milioni di euro; nel 2023 per 3,2 milioni; nel 2024 per 2,3 milioni, e adesso questo piccolo gruzzoletto rischia di erodersi giorno dopo giorno, senza contare che, non facendo il Regno Unito parte della Ue né dello Spazio economico europeo, è a rischio pure lo stipendio come consigliere strategico del Tony Blair Institute, per il quale insegna al mondo come si fanno le riforme mettendo al primo posto i sogni e non i limiti imposti dal ferrovecchio della nostra Costituzione.
L’altro giorno l’abbiamo incrociato in tv su La7, e siamo stati in dubbio se mandare il consueto bonifico natalizio a Save the Children o a lui, sapendolo lì al freddo nella casupola di Rignano sull’Arno.
“Non mi arrabbio, non urlo, non inveisco”, scrive nella sua newsletter, al lume di una fioca candela, perché il mondo sappia del renzicidio perpetrato insieme da FdI e M5S. “Penso che in questi anni siano stati moltissimi quelli che hanno provato a buttarmi fuori dalla politica. Alcuni pm, in primis. I grillini. I diffusori di fake news. Chi mi ha diffamato sui giornali e sulla rete… Eppure io sono ancora qua, col sorriso”. Roba da matti: si pretende che uno faccia politica col solo stipendio da senatore. Possiamo solo immaginare il travaglio eventuale di doversi cercare triangolazioni tra l’Arabia Saudita ed enti europei per farsi mandare qualche aiuto umanitario, e uno si domanda perché Matteo sia contro il Reddito di cittadinanza, che tanto comodo potrebbe fargli adesso.

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