giovedì 5 dicembre 2024

L’Amaca


I due vizi capitali

di Michele Serra

Spero che la rassegna culturale romana “Più libri più liberi”, che ha aperto felicemente i battenti, abbia più copertura mediatica, a conti fatti, di quanta ne hanno avuta le roventi polemiche della vigilia, che avevano per bersaglio la direttrice della rassegna, Chiara Valerio, e la sua molto discutibile gestione di un ospite maschio sotto processo per prevaricazione sessuale.

Lo spero perché sarebbe importante che il lavoro, le idee, la fatica intellettuale e gli interessi culturali di decine di migliaia di persone non fossero messi in ombra dallo scontro (molto romano, se posso permettermi, e dunque non del tutto decifrabile da fuori Roma) tra intellettuali e militanti di sinistra che si conoscono, si frequentano e infine si accapigliano, forse perché la promiscuità comporta anche nervosismo.

Non che non fosse importante e grave il motivo del contendere. Ma mettetevi nei panni di scrittori, editori, artisti, lettori che niente potevano prevedere del casus belli; che sanno, eccome, dei problemi del mondo, mica vivono spensierati; che si trovano di fronte alle forche caudine di comitati etici autoconvocati che gli dicono: qui dentro non devi entrare, perché qui dentro c’è la macchia del peccato; e il peccato lo vedono pure, ma vedono anche il mondo nel suo complesso, che non è senza peccato, e accettano di frequentarlo pur sapendolo macchiato.

Ci sono due vizi capitali. Il primo è fregarsene. Il secondo è l’indignazione permanente, completa di giudizio permanente. Una via di mezzo rischia la mediocrità, ma forse rischia anche l’umanità dentro una disumana tendenza a emettere fatwa, oppure a fare finta che vada tutto bene.

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