mercoledì 11 dicembre 2024

L'Amaca

 

Quanto valgono 75 premi Nobel
DI MICHELE SERRA
Quanto vale una lettera di biasimo, con accuse di indegnità scientifica, firmata da 75 (settantacinque) Nobel? Per uno come me, che ha un certo rispetto per le competenze e i saperi, vale parecchio, e leva autorevolezza e credito al bersaglio di quegli scienziati: che è Robert Kennedy jr, indicato da Trump come il nuovo capo della sanità americana.
Ma vale molto, paradossalmente perfino di più, per lo stesso Kennedy: perché per lui, e per i suoi non pochi seguaci, è la prova provata che “la casta” lo teme e lo odia, così come teme e odia tutti gli spiriti brillanti, e i genii autoconvocati, che smascherano le bugie della scienza “ufficiale”. È un circolo vizioso: più gli scienziati dicono “quello non ha alcun titolo per parlare, non ha alcun credito scientifico”, più il tipo bizzarro di turno si sente ammantato dell’aura dei grandi eretici, degli svelatori della corruttela del potere, di quelli che cantano “fuori da coro”, e pazienza se capita che il coro sia perfettamente intonato, loro no.
In questa cornice diventa sempre più difficile concentrarsi sul quadro. E il quadro è, nel caso specifico, che Kennedy ha sostenuto non esserci alcun nesso tra il virus Hiv e l’Aids (che è come dire che non c’è alcun nesso tra le arance e la marmellata di arance); che il coronavirus colpisce alcuni gruppi etnici più di altri, tesi con zero prove scientifiche; che molte campagne vaccinali non hanno alcun fondamento medico e sono solo speculazioni di Big Pharma. E così via, lungo una china che i 75 Nobel definiscono, secondo me giustamente, “attacchi politici alla scienza”. Se Kennedy sarà confermato in quel ruolo, l’attacco politico alla scienza sarà stato vittorioso. Come un assalto a Capitol Hill che ha avuto l’esito di sgomberare per sempre il Parlamento.

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