giovedì 3 ottobre 2024

L'Amaca

 

Lo stupido di alta quota
DI MICHELE SERRA
Ci sono segni, in molte parti d’Europa, di rivolte indigene contro il cosiddetto overtourism . L’accusa sostanziale — in qualche caso raccolta e fatta propria anche dalle autorità locali — è che il turismo di massa snaturi i luoghi, li consumi senza conoscerli, li invada senza rispettarli. Nessuna persona dotata di discernimento può negare che in questa ribellione ci siano ragioni comprensibili, e anche condivisibili.
Ma vedi come è fatto l’essere umano. La sua capacità di distorcere anche le buone idee, di rendere guaste anche le buone cause, è stupefacente. Quasi un’arte. Va considerato un capolavoro inarrivabile, in questo senso, la scritta “tourists go home ” impressa da mano ignota, con un pennarello indelebile, alla base delle Tre Cime di Lavaredo, una delle montagne più belle del mondo.
Difendere l’integrità delle Dolomiti imbrattandole, che idea geniale! È come protestare contro la guerra sparando una sventagliata di mitra in aria.
Quella specifica roccia è anche patrimonio archeologico (porta impresse orme di dinosauro), ma questo è quasi un dettaglio di fronte alla minchioneria di chi ha pensato di protestare contro l’invadenza turistica usando proprio una delle pratiche più nocive imputate al turismo di massa: violare l’integrità dei luoghi. Lasciare tracce indesiderate del proprio passaggio.
La scritta è stata scoperta dall’atleta paralimpico Moreno Pesce, che l’ha pubblicata sui social con un commento secco e malinconico: “Per le Tre Cime è un risveglio non bello”. Non solo per le Tre Cime, caro Pesce. Il quotidiano approfondimento della stupidità umana non smette, neppure per un attimo, di deprimerci.

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