giovedì 24 ottobre 2024

Cinegiornale

 

Dalla Giorgia piastrata alle morbide “waves”: il Cinegiornale Luce dei 2 anni al governo
DI DANIELA RANIERI
La musica parte malinconica; forse perché il video inizia con le immagini di quando Giorgia esibiva ancora il taglio scalato e lisciato con la piastra alla Calimero, e il parrucchiere Antonio Pruno veniva intervistato da tutti i media per ragguagli politico-tricologici (recentemente ha aggiornato la nazione: “Siamo passati dai capelli lisci a delle più morbide waves”, infatti, ci pareva). “Sono quello che gli inglesi definirebbero un underdog, lo sfavorito”, la si vede dire nel famoso discorso alla Camera, “che per riuscire deve stravolgere tutti i pronostici. È quello che intendo fare: stravolgere tutti i pronostici”. La musica cambia ex abrupto, si fa trionfale, epica, marziale; il montatore dell’agenzia a cui si è rivolta la Presidenza del Consiglio, dopo un’endovena di caffeina, sta chiaramente citando Massimo Decimo Meridio: numeri strabilianti, peraltro già confutati da tutti i fact checking, coronano immagini di Giorgia che stringe mani di potenti, suona campanelle, depone corone di fiori, marcia su Roma con la von der Leyen (manca Zelensky che chiede soldi e armi per la gloriosa controffensiva: strano). Giorgia ha reso l’Italia il Paese di Bengodi: “+800 mila occupati rispetto al 2022”, pure gente con contratti di poche ore, “disoccupazione mai così bassa dal 2007”, specie nella cerchia stretta della famiglia Meloni, “sbarchi -61% rispetto allo stesso periodo del 2023”, quando però c’era già la Meloni al governo ed erano schizzati, vabbè. Giorgia promette e poi mantiene, è il senso di questo Cinegiornale Luce a 2 anni dall’insediamento, a (auto)riprova che i voti presi non sono buttati, anzi: come emerge vieppiù, il consenso elide la Costituzione (ricordiamo che FdI ha preso il 26% dei voti del 50% degli elettori: dettagli). Riecco la Giorgia piastrata: “Non indietreggeremo!” (se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi), e del resto “Stiamo facendo la Storia”, ha detto durante l’affaire Sangiuliano, come no: con La Russa, Santanchè, Salvini, Lollobrigida, che opportunamente non compaiono mai nel video, manco di striscio, a riprova che lo Stato è lei, il governo è lei, tutto è in mano alla Gladiatrice.
Per eccesso di imbarazzo, il video à la Ceausescu lo posta Crosetto, incidentalmente ministro nel governo Giorgia-Arianna Meloni. Sempre meglio delle conferenze stampa, dove Giorgia s’impappina e i suoi comunicatori fanno casini. Finale con le morbide waves fatte col ferro, menomale.

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