mercoledì 7 agosto 2024

L'Amaca

 

I drogati e gli spacciatori
DI MICHELE SERRA
Il ruolo delle fake news nello scatenamento dei violenti disordini razzisti in Gran Bretagna è stato più che rilevante. Forse addirittura decisivo: il vero motore, senza il quale niente dialtrettanto grave sarebbe accaduto.
La propaganda politica, con le sue forzature e anche le sue menzogne, è sempre esistita, ma la pervasività dei social e la velocità travolgente con la quale una goccia di veleno intossica l’intero oceano della comunicazione on line, sono un fenomeno inedito e pauroso. Colpisce lo sconsolato pessimismo con il quale la giornalista filippina Maria Ressa, Nobel per la Pace nel 2021, intervistata dal Guardian,descrive la situazione: “Ogni anno che passa senza vere leggi di regolamentazione dei social media, va sempre peggio. La disinformatja è come la cocaina, se la prendi un paio di volte, ok, ma se la prendi sempre diventi un tossico e una persona completamente diversa”.
Certo, come in tutti i fenomeni di tossicità, tra il consumatore soggiogato e impotente e il grande narcotrafficante il livello di responsabilità è infinitamente diverso.
Prendete uno come Elon Musk, che dall’alto del suo potere e della sua smodata ricchezza evoca, con rozzezza beota (è il gemello diverso di Trump) la “guerra civile inevitabile”. La sua non è una goccia, è un’autobotte di veleno. Tanto poi, a far casino in mezzo alla strada, a distruggere e farsi distruggere, ci vanno i poveracci, i fascistelli bianchi dei suburbi, ragazzotti rapati e tatuati con zero anticorpi culturali.
Se davvero scoppiasse la guerra civile, loro ammazzano e si fanno ammazzare. Trump digita al sicuro, con il culo bene al riparo nei suoi miliardi.

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