sabato 3 agosto 2024

L'Amaca

 

Peggio ballista o credulone
DI MICHELE SERRA
La pugile trans che non è trans è il tipico caso di diceria mediatica che funziona perché catalizza le emozioni facili di persone che non aspettano altro. Ma questo e altri casi di falso epidemico, che contagiano a volte milioni di persone non in grado di verificare le fonti (a volte per pigrizia, a volte per debolezza culturale), non hanno mai una origine casuale o “spontanea”.
Ci sono sempre, a monte, falsari professionali, inquinatori dei pozzi o appiccatori di incendi, artefici primari della bugia. Sono loro a dare l’abbrivio al mare di fango che poi tracima nei social di mezzo mondo. Per esempio il Salvini, che dai tempi della Bestia è un vero e proprio artista del giudizio sommario e della ciancia emotiva in rete, spesso adoperati per bastonare gli avversari, è stato tra i primi a buttarla in caciara, come documenta l’articolo di Ginori e Foschini su questo giornale.
Risalendo alle fonti del falso di massa, si scopre che il suo profilo su X è tra i primissimi ad additare all’esecrazione del pubblico il “pugile trans dall’Algeria” che “può partecipare alle Olimpiadi”.
Possiamo misurare le parole di un vicepresidente del Consiglio con lo stesso metro che adoperiamo per misurare le parole di qualunque sprovveduto che abbocca all’amo, e rilancia la fake? La domanda andrebbe sottoposta, magari, allo stesso Salvini: come preferisce essere considerato, come uno che aizza la folla o come uno dei tanti che, in mezzo alla folla, sbraita cose che non capisce solo perché gli piace da matti sbraitarle? Difficile dire quale risposta sarebbe la più penosa, non solamente per il Salvini, anche per noi: il numero due del governo italiano è un fabbricatore cosciente di balle, o è un credulone che ripete a vanvera certe storielle solamente per sentito dire?

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