venerdì 26 luglio 2024

Moore!!!

 

“Caro Bibi, l’antisemita sei tu: hai lasciato senza protezione chi ti critica”
IL REGISTA - “Hai le mani sporche di sangue: hai finanziato hamas e fai la guerra per salvarti”
DI MICHAEL MOORE
Pubblichiamo di seguito il messaggio scritto dal regista americano Michael Moore al premier israeliano, Benjamin Netanyahu in visita a Washington per il discorso al Congresso e gli incontri con il presidente Usa, Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e Donald Trump.
Carissimo Bibi,
hai le mani sporche di sangue. Scrivo a te, il politico indagato per corruzione e frode e accusato di violazione della fiducia. A te che sei il Trump di Israele, con la faccia sporca di sangue, a te che hai finanziato Hamas con miliardi di dollari, che hai fatto affluire nella Striscia per seminare il caos che ti avrebbe permesso di scatenare la pulizia etnica che oggi pratichi con tanta gioia, sguazzando nel sangue dei bambini che hai massacrato. (…)
Scrivo a te, Netanyahu, che la storia giudicherà come il distruttore di Israele, il vero nemico del popolo ebraico che amiamo così tanto, e nemico di una fede che non considera nessun essere umano come un “animale”, ma piuttosto come un dono di Dio. A te, che hai ritirato i riservisti dal confine con Gaza proprio nei giorni precedenti al massacro del 7 ottobre, ben sapendo cosa sarebbe successo. A te, che hai sempre odiato i tuoi concittadini ebrei che vivevano nei kibbutz assaliti, perché votano contro di te e il tuo partito, perché molti di loro sono socialisti, pacifisti, atei, ex-hippie, organizzano festival di musica, scendono in piazza contro i tuoi tentativi di distruggere il sistema giudiziario israeliano. Sì, quegli israeliani ti disprezzano e tu, da buon autocrate o fascista quale sei, hai tolto loro la protezione e li hai mandati al macello. (…)
Bibi, tu oggi non appartieni al nostro sacro spazio democratico. Anche se qualcuno potrebbe obiettare che sei venuto nel posto giusto, in una nazione fondata sul genocidio e costruita sulle spalle di esseri umani ridotti in schiavitù, una nazione di apartheid che sosteneva di essere una democrazia. Una nazione dove la maggioranza della popolazione, le donne, le persone di colore e gli indigeni che non possedeva proprietà proprio perché erano donne e persone di colore, e incidentalmente erano anche poveri, non aveva il diritto di votare o di partecipare al regime dominante di apartheid patriarcale, nazionalista e cristiano bianco. (…)
Bibi, i nostri politici non ti amano davvero come dicono. La tua nazione è stata creata dai predecessori di quei deputati e di quei senatori che ti hanno applaudito al Congresso perché ci serviva uno Stato fantoccio in Medio Oriente per tenere sott’occhio la nostra droga preferita: il petrolio. (…)
Bibi, mercoledì hai diffamato chi, come me, ti critica accusandoci tutti di essere antisemiti. Lo ripeto: l’antisemita sei tu, l’assassino dei popoli semiti sei tu. Sì, l’antisemitismo esiste, negli Stati Uniti come dovunque. Ma le tue sono calunnie strumentali per coprire i tuoi crimini ignobili. Datti una calmata. Questo è il Paese gli americani della Georgia hanno eletto nei due seggi al Senato attributi allo Stato un ebreo e un nero. Per buona parte degli ultimi quarant’anni, circa il 10% del Senato degli Stati Uniti è stato composto da rappresentanti ebrei, quando solo il 2% della popolazione americana è ebrea. Come è potuto accadere? (Questo è il Paese in cui quando i sondaggi chiedono agli americani quale sia la loro religione preferita, la maggioranza risponde quella ebraica, e spesso gli intervistati sono cristiani). (…)
È stato davvero un giorno triste quello in cui un vero criminale di guerra si è rivolto al nostro Congresso a sessioni congiunte. (…)
Goditi l’incontro a porte chiuse con il nostro prossimo Presidente (sono sicuro che avrà belle parole per te) e saluta The Donald a Mar-a-Lago. Sappi però che attendiamo con ansia di vederti alla sbarra della Corte penale internazionale, prima o poi. Non occorre sottolineare l’ironia del fatto che questo tribunale sia stato originariamente istituito per celebrare il processo di Norimberga.

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