Grande risposta di un grande uomo, padre di una grande donna!
Vamos Ilaria!
La risposta alla lettera di Furio Colombo
DI ROBERTO SALIS
Caro Furio Colombo, la ringrazio per la sua lettera piena di affetto. Il sostegno dell’opinione pubblica è di grande aiuto per me e soprattutto per Ilaria che, senza di esso, avrebbe ancora più difficoltà a sopportare la dura prova cui è sottoposta.
Ilaria espia la colpa di chi se la va a cercare: sono quelli che, anche se personalmente hanno tutto da perdere, non esitano ad assumere iniziative che ritengono doverose e irrinunciabili sulla base unicamente delle proprie convinzioni ideologiche. Il Giorno dell’onore, la vergognosa celebrazione di un atto di guerra delle Waffen SS e della Wehrmacht agli ordini di Hitler, che si celebra ogni 11 febbraio a Budapest, rappresenta per Ilaria un tentativo degli irriducibili nazisti di rinfocolare un braciere che deve rimanere spento. Ilaria ha ragione: non si può stare a guardare questi tentativi di riesumazione dell’ideologia nazista o fascista, bisogna darsi da fare perché l’Unione europea renda intollerabili nel suo territorio queste manifestazioni. Ilaria è fatta così. Il suo avvocato ungherese, Gyorgy Magyar, il giorno prima dell’udienza del 28 marzo ci raccontava che mai nella sua carriera professionale ha avuto occasione di imbattersi in un cliente che, dopo la durissima detenzione imposta ai carcerati in Ungheria, continuasse a mantenere la dignità e la determinazione che ha visto in Ilaria. Il suo collaboratore Balint Gyene una volta le ha chiesto se con le compagne di cella andasse tutto bene e se avesse avuto da carcerate di etnia rom tentativi di aggressione o furti, ricevendo da lei questa risposta: «Ma tu che cosa hai contro i rom?». Ed io nel sentire queste parole mi immagino la scena del suo dito alzato e del suo sguardo fulminante.
Caro Colombo, lei cita che il 28 marzo Ilaria è stata condotta per la seconda volta in manette, ceppi e catene di fronte a un giudice in un tribunale della Ue. In realtà è peggio di così. Ilaria è stata condotta nello stesso modo davanti all’equivalente del nostro Gip il 14 febbraio, il 9 giugno, l’11 agosto e il 14 novembre del 2023, sempre in presenza di un addetto dell’ambasciata italiana. Inoltre nello stesso modo è stata condotta due volte per una perizia antropometrica e una volta per una visita medica. Quindi un totale di 9 volte. Purtroppo, a parte il 29gennaio e il 28 marzo, non c’erano le telecamere a documentare le violazioni dei diritti umani.
Durante queste violazioni, che perdurano in media per 6-8 ore, i suoi polsi e le sue caviglie sono segnate dalle stesse escoriazioni, giudicate guaribili in 5-8 giorni, che hanno subito le vittime degli attacchi di cui lei è accusata e ai quali lei sostiene di non aver partecipato. Siamo di fronte a un Paese illiberale in cui Orbán cerca di ritornare al tempo della legge del taglione. Da ultimo porto la sua attenzione sulla palese incongruenza tra la decisione della Corte di Appello di Milano, che scagiona Gabriele Marchesidagli stessi reati per cui è imputata Ilaria, rifiutando l’estradizione e rilasciandolo in libertà, rispetto alla debole azione di difesa di Ilaria da parte d el potere esecutivo italiano che merita un ulteriore approfondimento.
L’articolo 3 della Costituzione recita che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. La saggezza dei nostri Padri costituenti li aveva portati a non aggiungere aggettivi qualificativi, non c’è scritto alla legge italiana.
Ci sono dei valori che condividiamo e che ci facciamo carico di difendere non solo nel nostro Paese ma come valori assoluti. Se chi rappresenta il potere esecutivo e il potere legislativo condivide i valori della nostra Costituzione si deve adoperare perché questi valori siano difesi per i nostri cittadini indipendentemente da quale legge di quale Stato sia su di loro applicata. E questa difesa non può solo essere delegata al potere giudiziario. Quanti credono di poter evitare di prendere posizione nella questione di Ilaria, sostenendo che non è soggetta alla legge italiana, non sono veri patrioti.
Vede caro Colombo, io e mia moglie ci riteniamo genitori privilegiati. Abbiamo generato una creatura molto migliore di noi, verso la quale ci sentiamo in debito per ciò che concerne gli insegnamenti ideali. Fintanto che lei, io, mia moglie e tutti quelli che sostengono i valori per cui Ilaria lotta continuiamo nel nostro sforzo, il progresso avanzerà mentre le tenebre ed i suoi artefici saranno destinati a una ineluttabile sconfitta. E la luce vincerà splendente. Grazie ancora per il meraviglioso senso di solidarietà!
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