martedì 16 aprile 2024

Attorno agli idioti

 

Opposti cretinismi
di Marco Travaglio
Gli opposti estremisti, quelli che “Israele è sempre stato così criminale” e quelli che “dobbiamo allearci con Israele e i sunniti per sconfiggere l’Iran sciita”, dovrebbero studiare la storia e possibilmente capirla. Il 2 agosto 1990 l’Iraq di Saddam Hussein invade e annette il Kuwait, minacciando l’Arabia Saudita. Il 17 gennaio 1991 una coalizione fra gli Usa di George Bush senior e 34 Paesi (Nato e arabi) ottiene l’avallo Onu e scatena il Desert Storm, che in poco tempo libererà il Kuwait senza toccare Saddam. La sera stessa gli Scud iracheni iniziano a bombardare Tel Aviv e Haifa. Per cinque settimane Israele, che non fa parte della coalizione, rivive l’incubo del 1948. I cittadini barricati nelle case o nei bunker, con le maschere antigas e le finestre sigillate col nastro adesivo, mentre l’esercito distribuisce fiale di atropina nel timore di testate biologiche o chimiche. Il leader Olp Yasser Arafat si schiera con “il mio fratello Saddam”. Ma il suo appello alla mobilitazione del mondo arabo cade nel vuoto. Il premier israeliano Yitzhak Shamir, leader del Likud (il partito ora guidato da Netanyahu), si lascia convincere da Bush ad annullare il blitz già pronto contro l’Iraq. Per la prima volta nella storia, Israele non risponde a un attacco. È chiaro che Saddam tenta di avvolgere nella bandiera palestinese la sua mossa imperialista in Kuwait, trascinare Israele in guerra e sfasciare la coalizione arabo-occidentale. Missione fallita. Alla fine il bilancio delle vittime è molto più contenuto dello choc: due israeliani morti per gli Scud e alcuni per infarto. Arafat, screditato e isolato per aver puntato sul cavallo sbagliato, sarà presto costretto alla pace con Israele. Che fa tesoro del dramma dotandosi dello scudo anti-missili che l’altra notte ha neutralizzato 99 droni e razzi iraniani su 100. Si può vincere anche senza muovere un dito: lo statista Shamir lo capì; al macellaio Netanyahu non importa nulla del futuro del suo popolo. Lui bada solo della sua poltrona: anche a costo di scatenare una guerra nucleare e intanto di far apparire ragionevoli persino gli ayatollah.
Ora qualche demente invoca una coalizione occidental-sunnita per aiutare Israele a sconfiggere l’Iran, tanto è alleato solo di Cina e Russia: robetta. All’improvviso i sunniti, per i nostri atlantisti da fumetto, diventano buoni solo perché Arabia Saudita e Giordania stanno con gli Usa e Israele contro gli sciiti cattivi dell’Iran. Peccato che siano sunniti anche Hamas (e il Qatar che lo finanzia e ospita), al Qaeda, l’Isis, i Fratelli musulmani, le madrasse foraggiate da Riad che indottrinano islamisti in mezzo mondo. Quando la finiremo di fare o attizzare guerre giocando a dadi su amici e nemici del momento, forse smetteremo di spararci sui piedi.

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