venerdì 15 marzo 2024

Non propriamente un Lonely Planet

 

Quest'anno ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini e le fondazioni a lui dedicate stanno per pubblicare epistole del grande maestro, il quale, come si evince qui sotto, non parrebbe essere un grande amante dei viaggi; anzi puccinianamente s'era rotto gli zebedei. 

Ecco alcuni stralci: 


1907.01.14.
Alla sorella Ramelde, da bordo della Kaiserin Auguste Victoria

“Scrivo dunque dalla mia cabina – magnifica con camere da bagno accanto e salottino – ci ho 70 lampade elettriche – È un vapore enorme. 25.000 tonnellate 40.000 cavalli di forza ci sono salotti salottini giardino d’inverno con fiori e palme colossali veri – due ristoranti – una grande birreria – sale per ginnastica elettrica con cavalli di legno che trottano elettricamente e le bùone di americane tutti i giorni ci montano e si fanno sballottare l’utero c’è la banda – e due orchestrine – due giornali si pubblicano – uno in inglese e uno in tedesco colla telegrafia Marconi sempre si hanno le notizie del mondo intero – acqua calda e fredda sempre – riscaldamento elettrico anche gli accendisigari sono elettrici c’è la sveglia a suon di tromba tutte le mattine e ai pasti tutto trombante – il vapore è seguito sempre da uccelli specie di gabbiani e pensare che siamo a 2000 miglia dalla costa, dove riposano? Questi poveri augelli mi danno pensiero – ! ma dopotutto questo vorrei essere a Tordellago! val più un cantuccio della mia cucina coll’odor di bistecche!

Ecco, il suon di tromba che avvisa il pasto – oggi pranzerò in cabina non ho voglia di vestirmi – poi faccio compagnia a Elvira – Giovedì si arriverà a New York – bel mi Tore! anche Chiatri – Ora proprio n’ho pieni i coglioni di questi viaggi”.



1908.02.2
Puccini alla sorella Ramelde, dalla nave Heliopolis

“Le piramidi il gamello le palme i turbanti i tramonti i cofani, le mummie, gli scarabei, i colossi, le colonne le Tombe dei rei, le feluche sul Nilo che non è altro che la Freddana ingrandita, i fez i tarabuch, i mori i semi mori, le donne velate, il sole le sabbie gialle, gli struzzi, gli inglesi, i musei le porte uso Aida, i Ramseti I. II. III etc il limo fecondatore, le cateratte. Le moschee, le mosche la valle del Nilo, l’ibis gli alberghi i bufali, i rivenditori nojosi, il puzzo di grasso, i minareti, le chiese copte, l’albero della madonna, i vaporini di cook, i micci, le canne da zucchero, il cotone, le acacie i sicomori, il caffè turco le bande di pifferi e tamburone le processioni, il bazar, la danza del ventre, le cornacchie i falchi neri, le ballerine, i dervisci, i levantini i beduini il kedive, Tebe, le sigarette, i narghilè l’aschich, bachich, le Sfingi, l’immenso Ftà, Iside, Osiride m’hanno rotto i coglioni e il venti parto per riposarmi – ciao tuoi barchi Egittrogolo”.

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