domenica 28 gennaio 2024

Festa silente



Si è svolta, quasi nell’indifferenza generale, una festa tra orfani di tale padre spirituale, nel trentennale del famoso discorso iniziante con “l’Italia è il paese che amo”, proferite da un imprenditore sull’orlo della bancarotta che dal quel giorno avrebbe prosciugato risorse comuni, stravolto l’ordine legislativo con leggi su misura che lo avrebbero sollevato dai suoi infiniti misfatti. Alla festa hanno partecipato tra gli altri, un amico fraterno condannato in via definitiva per concorso esterno alla mafia, Previti che è Previti ed ho detto tutto, un maggiordomo che al momento ha ricevuto dalla famiglia l’ordine di proseguire nella difesa del maltolto, tra cui la proprietà di reti mediatiche nazionali, e Bruno Vespa che è Bruno Vespa. Nessuno oramai delle cosiddette forze d’opposizione, colluse con l’attuale mausoleante, ha ormai più forza né voglia, di tentare di riportare nell’alveo democratico la libertà d’espressione, concedendo un potere inusuale a poche persone, pregne di ricchezza e potere. Per il resto tutto bene!

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