Così la pandoreide ha travolto la favola della piccola Chiara
POST CHE MONETIZZANO E LANCI DI MONETINE - Il mito dei soldi. Se ti racconti attraverso il denaro, è il denaro che può distruggerti. A rischio altri contratti come Coca-Cola
DI SELVAGGIA LUCARELLI
Tutti si chiedono cosa stia succedendo in casa Ferragnez, da giorni rinchiusi in una casa nuova di zecca che hanno mostrato senza sosta ai follower fino al giorno prima del Pandoro-gate: la sala cinema per i bambini, la palestra, il box doccia grande quanto il Mar Ligure, la gigantesca cabina armadio di Chiara che Fedez ha battezzato “la Rinascente” e poi quella frase di Fedez: “Il problema di questa casa è che è troppo grande, se ti dimentichi qualcosa devi correre per andare a prenderla”. I problemi, insomma. Lo scollamento dalla realtà aveva raggiunto l’apice mesi fa, quando le prime pagine dei giornali mostravano gli studenti in tenda davanti alle università di Milano per accendere una luce sul caro affitti in città ed esattamente in quei giorni Chiara Ferragni postava le foto della visita nel cantiere del nuovo mega attico con i suoi due figli. Mi ricordo di aver pensato che quell’altezza esibita senza alcuna empatia, era un’altezza da cui se cadi ti schianti. Idem con la nuova casa acquistata sul Lago di Como, altro traguardo di ricchezza raggiunto nel 2023 e da mostrare ai follower come l’ennesimo trofeo di caccia (allo sponsor).
Oggi, mentre i giornali scrivono che Chiara è chiusa in casa da giorni, il web è pieno di battute spietate come è spietato il privilegio esibito: “È chiusa in casa, sta ancora cercando nuove stanze” o “Chiara Ferragni è distrutta, si è murata nel suo attico di Citylife da 6 milioni di euro, su due piani con vista sulla Madonnina, con cabina armadio da 150mq, sala cinema, palestra Technogym, piscina condominiale. Tutta la nostra solidarietà”.
Se ti racconti attraverso il denaro, il denaro è ció che può distruggerti. Se la promozione di te passa attraverso la beneficenza urlata, la demolizione di te passa attraverso la beneficenza opaca. Se la tua ricchezza è alimentata proprio dal racconto della tua ricchezza in una specie di cortocircuito autorigenerante in cui i tuoi contenuti da ricca generano altra ricchezza, non puoi permetterti inciampi sulla gestione del privilegio. Perché non verrai perdonata.
Si disse che la fine di Lele Mora fu sancita dalle fotografie del suo enorme, stracolmo frigorifero in Costa Smeralda, quando era all’apice del successo come agente delle star. Qualcuno iniziò a guardare cosa ci fosse nei suoi conti, oltre che nel frigo. Pochi giorni prima del Pandoro-gate Chiara aveva mostrato ai follower il suo nuovo gigantesco frigorifero hi-tech che non solo era un regalo, ma pure un contenuto pagato, come del resto quasi tutta la sua casa. Molti avevano commentato: “Neppure un frigo si compra”. E in effetti in questi giorni, ai problemi legati all’Antitrust e alle attenzioni delle Procure, si aggiungono diversi problemi commerciali. C’è lo scontento di chi aveva regalato ai Ferragnez i marmi e altri prodotti in casa e vorrebbe la pubblicità promessa (o forse non la vuole più), chi come Safilo ha interrotto gli accordi commerciali, e poi Bmw, Pantene, sembra anche Coca-Cola e tante altre aziende che stanno valutando il da farsi.
Per una sorta di legge del contrappasso, tra l’altro, il Pandoro-gate è scoppiato proprio nel periodo natalizio, ovvero quando storie e post su Instagram generano più profitto.
A ciò va aggiunto che il disastro reputazionale è così enorme da aver travolto tutta la sua famiglia. In fondo è lo stesso destino di Giorgia Meloni: quando coinvolgi tutti i parenti nei tuoi “affari”, l’errore di uno è l’errore di tutti. Non importa che sia politica o business, quando intorno al potere si costruisce un cerchio magico, ogni singolo elemento di quel cerchio, con un brutto inciampo, puó cancellare la magia. Se hai scelto di essere “I Ferragnez” con tuo marito, se hai tirato dentro il business degli ADV su Instagram due sorelle e perfino tua madre che reclamizza palestre e prodotti per la menopausa, poi l’onda travolge tutti. Non a caso in questi giorni gli account di tutte le persone citate sono congelati, fermi in un silenzio surreale, perché anche sotto ogni loro post i commenti sono tutti su Chiara, sul perché non si dissociano da ciò che ha fatto Chiara, sul perché non si vergognano di ciò che ha fatto Chiara.
E, al momento, tra le intromissioni sgangherate di Fedez nella vicenda e i consigli sbagliati (di chi non sappiamo) su quel disgraziato video di scuse, non sembra neppure che Chiara sia consigliata da qualche problem solver di alto livello.
Aspettare la multa dell’Antitrust sperando di passarla liscia non è stata una buona idea. Ferragni avrebbe dovuto riconoscere lo sbaglio appena uscita l’inchiesta, giocare d’anticipo, assumersi le responsabilità e poi pagare la multa senza sconti. Il ricorso, se verrà confermata la multa, la espone a nuova gogna. E ora si aggiungono anche le uova di Pasqua che pure se non si tradurranno in una multa, tradiscono comunque un’abitudine nel mescolare beneficenza e operazioni commerciali. E poi: chi ha deciso di eliminare in fretta i vecchi post sulle uova, mentre stava uscendo la seconda puntata dell’inchiesta sul Fatto? Non depone a favore della buona fede.
Intanto, Ferragni ha cancellato cene aziendali e ha messo a tacere le voci secondo le quali sarebbe saltata la testa del suo manager Fabio D’Amato. Nessun capro espiatorio, ma solo una lunga espiazione che, pare, consisterà in un silenzio social di qualche settimana. La figura del suo manager è fondamentale perché molti, soprattutto nell’ultimo anno, sostengono che Chiara non muova un passo senza consultarlo. Qualcuno ha anche provato ad addossare a lui ogni colpa, ma era davvero difficile capovolgere in un attimo la narrazione della rampante imprenditrice simbolo dell’empowerment femminile in una fanciulla sprovveduta che non sa cosa firma.
C’è chi dice che Ferragni tema di essere finita. Di sicuro, che so, evadere le tasse le sarebbe costato meno: frodare il fisco, un’entità astratta, è meno grave nel giudizio morale del fare i furbi con la beneficenza destinata a bambini malati. Serviranno tempo e intelligenza per aggiustare quel che si può aggiustare, ma certo la Chiara di prima, quella vincente, vanagloriosa e senza macchia, sempre vittima e mai carnefice, non esisterà più. Quel posto, oggi, è vacante.
E Chiara, con il tempo e dei buoni consigli, ne potrà forse occupare un altro. Al momento la caduta è durissima: le piovevano banconote sulla testa e ora le lanciano addosso monetine.
L’unica buona notizia è che i due figli dei Ferragnez trascorreranno le feste di Natale senza i cellulari puntati addosso. Forse.
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