Sequestrati dagli Ultras
DI MICHELE SERRA
A Kiev e Odessa (ma anche a Mosca e San Pietroburgo) ben pochi hanno voglia di andare. Ora rischiano grosso Giordania, Israele, Egitto e Turchia. Crollo imminente delle prenotazioni. E conoscete qualcuno che vuole andare in vacanza nello Yemen?
Leggendo il reportage di Irene Maria Scalise (Repubblica.it) sull’impatto negativo che la guerra israelo-palestinese ha sul turismo, ho pensato che in un eventuale Fronte Mondiale Pacifista le agenzie turistiche potrebbero godere di un ruolo propulsivo fondamentale, tanto quanto i frati di Assisi, i vecchi hippies irriducibili, gli attivisti non violenti. La guerra è nemica dei viaggiatori: sequestra i territori, li annette al suo gioco di fuoco e di macerie, li sottrae alla curiosità e alla vita. Io sono sicuro, anzi sicurissimo, che la maggioranza degli esseri umani è pacifica. La guerra è dunque la vittoria di una minoranza prevaricatrice, che sequestra grandi porzioni del pianeta all’uso quotidiano e alle abitudini socievoli. Sia condotta dagli Stati e dai governi, sia da fazioni che si ritengono autorizzate a farlo, la guerra è antidemocratica per natura: una dittatura militare che costringe tutti ad adattarsi, piegarsi, accettare l’orribile, l’indegno, l’irrimediabile.
La pace è l’organizzazione di una maggioranza che non ha ancora trovato il modo di trovare la sua via, i suoi mezzi, le sue parole. La sola cosa certa è che è una maggioranza offesa, derubata del suo ruolo e prima di tutto del suo territorio. Il mondo intero è uno stadio sequestrato dagli ultras.
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