sabato 26 agosto 2023

L'Amaca

 

Polemiche senza sapore
DI MICHELE SERRA
Un’alta percentuale delle polemiche social, che i media “tradizionali” rilanciano con irriflessiva passività, mi sembra fuori misura, dettata dai nervi o dall’antipatia politicaassai più che dalla ragione. Sono polemiche fuori contesto e sempre più spesso anche fuori testo, nel senso che drammatizzano e alterano frasette non sempre memorabili, trattate come dichiarazioni solenni anche quando non lo sono né per l’intenzione, né per lo spessore.
Un esempio fra tanti: la frase del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida sui «poveri» che in Italia «spesso mangiano meglio dei ricchi» è sicuramente discutibile (molte frasi lo sono), e fa un uso abbastanza equivoco del concetto di «poveri». Ma non è tale da giustificare l’ondata di sdegno che l’ha accolta. La famosa “cucina povera” è, in Italia, spesso di alto valore gastronomico, e difatti ne meniamo gran vanto, specie nel confronto con i cugini francesi, maestri della tavola “alta”, meno bravi di noi nei piatti di tutti i giorni. Con il riciclo degli avanzi i nostri antenati, e soprattutto le nostre antenate, hanno costruito monumenti al sapore e al risparmio. Lollobrigida, per giunta, faceva il paragone con iljunk food che nutre quotidianamente gli americani non di classe alta: robaccia, decisamente, e doppiamente robaccia se confrontata con l’alimentazione popolare italiana.
Lollobrigida non è — diciamo così — tra i miei punti di riferimento. Il suo caso vale però, insieme a mille altri, come eccellente esempio di una polemica fondata sul quasi nulla, e però ripresa da quasi tutti, perfino da leader politici dal clic troppo facile. Abbiamo davvero, noi tutti, così tanto tempo da perdere?

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