Era tanto che non entrava nei miei pensieri la Bella Etruriana, smaniante di ritornare a galla più dei figlioli del Mausoleante di entrare in possesso della fantasmagorica eredità, frutto di scorribande istituzionali, e di malaffare finanziario. La Corte Costituzionale non ha sentenziato che con la fondazione Open il Grullo non ha prelevato denari per le sue esigenze da egoriferito; ha solo detto che tutti i messaggi contenuti nei cellulari non devono essere presi in considerazione in quanto, essendo corrispondenza di un senatore, e che senatore, per essere acquisti a prova devono ottenere l’autorizzazione della camera di appartenenza. Pertanto il problema rimane anche se, togliendo le prove, diverrà molto difficile stabilire la verità. Un po’ come se a Clerville Ginko agguantasse Diabolik con gli arnesi da scasso in mano e il giudice sentenziasse che gli attrezzi per costituire prova, dovrebbero ricevere l’ok a procedere di Eva Kant!
Ma la figlia del babbo aretino sorvola su queste quisquilie, essendo ella un’aurea figura politica, già pensierosa di presentarsi alle prossime elezioni in qualche enclave lontana per ottenere consensi che oramai la quasi totalità dell’elettorato le negherebbe, vista la mastodontica antipatia che traspare dal suo operato, emulante quello del Re Sole. Il Bimbominkia probabilmente la metterà a capo della commissione Covid incaricata di scovare le presidente nefandezze della Persone per Bene Conte nel tempo pandemico, commissione questa che ricorda le ribalderie fasciste per abbattere il nemico giurato, visto che già il tribunale di Brescia ha archiviato il caso. Ma Ella soffre e lotta contro l’anonimato, ricordando i tempi dorati quando mnemonicamente ripeteva le smargiassate del suo mentore rignanese. In questo paese avvilito e deturpato dalla protezione destrorsa dei forti, potremmo ritrovarcela a breve in tolda, finalmente libera dalla finzione d’interpretare ideali di sinistra, a lei confacenti come l’intelligenza a Gasparri.
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