venerdì 23 giugno 2023

Ari Nordio

 

Inutile sarà lei
di Marco Travaglio
Di questo passo, il cosiddetto ministro della Giustizia Carlo Nordio diventerà una maschera della commedia dell’arte veneziana, insidiando il primato di Pantalone, Colombina e Rosaura. Dopo vent’anni in toga a recitare la parte del Di Pietro che non ce l’ha fatta, ora che è ministro si candida al ruolo del B. che non ce la fa. Dedica al nano estinto la schiforma della giustizia, che prevede l’avviso agli arrestandi con cinque giorni d’anticipo: una boiata che persino B. non s’era mai sognato neppure di pensare, perché un pizzico di senso del ridicolo lo conservava. Poi, intervistato dal Corriere, visto che non lo sopporta più neanche la Meloni, dà una slinguatina al fu Caimano per garantirsi almeno l’appoggio di FI. E dice, restando serio, che B. ricevette “un invito a comparire notificato a mezzo stampa durante una conferenza internazionale”, riuscendo a non dire una sola parola vera: l’atto gli fu notificato a conferenza finita e quando uscì sul Corriere lui sapeva già tutto dalla sera prima, quando l’ufficiale che l’attendeva a Roma gliel’aveva letto al telefono. Il Guardagingilli aggiunge che B. “ha perso tempo e opportunità con leggi ad personam, tra l’altro inutili”. Perso tempo? Inutili? Senza le leggi ad personam il suo impero tv sarebbe andato in rovina e lui sarebbe finito in galera per poco meno o poco più di un ergastolo.
Il dl Salva-Rete 4 e la legge Gasparri evitarono lo spegnimento o il trasloco su satellite di una rete Mediaset, sancito dalla Consulta bocciando la Mammì e poi la Maccanico. La schiforma del falso in bilancio (2002) cancellò i suoi reati in quattro processi per i conti truccati delle sue aziende, infatti fu assolto da colpevole perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. La ex Cirielli (2005), dimezzando i termini di prescrizione, gli mandò in fumo altri processi per lui disperati: corruzione del testimone Mills (prescrizione in primo grado), corruzione del senatore De Gregorio (condanna in primo grado e prescrizione in appello) e intercettazione segreta Fassino-Consorte su Bnl, mai trascritta né depositata, ma girata al suo Giornale e sbattuta in prima pagina in piena campagna elettorale (condanna in primo grado e prescrizione in appello). A proposito del celebre “garantismo” dei berluscones, del loro culto sacrale del segreto e della riservatezza contro la “gogna mediatico-giudiziaria”. Per non parlare degli auto-condoni fiscali che trasformarono in pochi spiccioli di multa le frodi miliardarie del Caimano e della sua banda. E degli auto- condoni edilizi che sanarono i mega-abusi a Villa Certosa nel paradiso della Costa Smeralda, protetta da vincolo ambientale totale. Infatti già ci pare di sentire una vocina da Lassù o da Laggiù: “Nordio, mi consenta: inutili un cazzo!”.

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