lunedì 22 maggio 2023

Boss melanconico



Il Boss crepuscolare nel cuore della Roma imperiale, ci riporta alla realtà più schietta della nostra umanità: il tempo passa e tutto scorre via. Anche per lui, l’inossidabile, il ragazzo che nel ‘55 entrò nella band dei Castiles ed oggi ci trasmette, con Letter to You, la malinconia di essere l’ultimo rimasto quaggiù. Puoi arzigogolare fingendoti giovane, ma il tempo è lampo nel buio, ed ecco che subito dopo The Promise Land ci instrada verso una concezione di vita allargata, trasformata, attraverso i sogni. Ma è anche il palco a confermarci questo intravedere, ancora da lontano si spera, l’addio a ciò che per lui è vita vera: un numero incredibile di coristi, di fiati a supporto della inevitabile e biologica decadenza, manifestata oltremodo in Born in Usa, con la triste arrampicata rauca suggellante la melanconica atmosfera. Ma Nightshift, Out in the Street, Because the Night, Born to Run, Glory Days, The Rising oltre a meravigliarci per la magia tendente all’infinito della E Street Band, ci rasserenano spazzando lacrime e sospiri: il suo Rock è eterno, ci conforterà per sempre, ci appoggeremo a lui ogniqualvolta chicchessia ci induca ad inerpicarci nella caducità temporale. Tanto belle sono state le tre ore col Boss da farci assaporare gioiosamente il finale solitario di I’ll See You in My Dreams! Sarai sempre nei nostri sogni eterno ragazzo del New Jersey, danzeremo nel buio alla luce della tua musica, impavidi, Out in the Street!

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