domenica 30 aprile 2023

Nella nassa

 

Levategli il fiasco
di Marco Travaglio
Scampoli di ordinaria “informazione” all’italiana.
Un ghostbuster del Corriere rivela che Gentiloni e Draghi, al posto di Conte, non avrebbero preso tutti e 209 i miliardi di Recovery che Conte aveva strappato all’Ue: ne avrebbero buttati un po’ dalla finestra. Peccato che il commissario Ue indicato da Conte e il premier subentrato a Conte si siano sempre scordati di dirlo. Ma “se Draghi fosse rimasto al governo… oggi Gentiloni sarebbe segretario generale della Nato”. E, se avesse i cingoli, sarebbe pure un carro armato.
Dopo le paginate dedicate all’intervista della Schlein sull’armocromista che l’aiuta a vestirsi, Repubblica difende la Schlein dai cattivoni che dedicano paginate alla sua intervista. Merlo: “Spirito di patata”. Concita De Gregorio: se Conte “toglie la pochette e indossa il dolcevita non succede niente, se è una donna succede l’inferno… Siete patetici”. Peccato che Conte non abbia mai dato interviste sui suoi abiti e Rep&affini abbiano sparato in decine di articoli sulla pochette e il dolcevita. Inclusi la Patetica e il Merlo (maglione da “Fregoli”, “va liquidato con un coro di ‘scemo scemo’”).
Scandalo nazionale per il rinnovo del mini-Csm della giustizia tributaria, i cui membri, come quelli del Csm, sono eletti dal Parlamento a maggioranza assoluta. Cioè da destra e opposizioni. Su 12 posti, la destra ne prende 9 e ne lascia uno al Pd, uno al M5S, uno a Calenda. Ma il Pd ne vuole due, poi pretende che siano donne anche quelli degli altri. E si ritira sdegnato sull’Aventino. Conte indica non un’igienista dentale, un’amante, un pregiudicato, un portaborse o il suo legale, ma l’ex ministro della Giustizia Bonafede, avvocato, che ha combattuto l’evasione con la Spazzacorrotti e le manette agli evasori. Corriere: “Asse M5S-centrodestra”. Rep: “Bonafede promosso grazie alla destra”. Stampa: “Bonafede torna col sì della destra. I dem: ‘I 5S cercano solo poltrone’”. Strano che il Pd non sia uscito dall’aula anche quando, coi voti della destra, elesse il suo membro al Csm e votò i sette della destra. Allora, comunque, nessun “asse Pd-destra”.
Sulla Stampa, paginone manicomiale di Enrico Deaglio sull’“inesistente trattativa Stato-mafia”, inventata da Ingroia, Di Matteo (che si inventò anche l’ordine di ucciderlo pronunciato da Riina per avere un “bomb jammer” per “salvarsi la vita” e fare la “carriera” che non ha fatto), Ciancimino jr., Fatto, Santoro e Grillo. Ragion per cui Deaglio “ringrazia la Corte che ha posto fine a questo strazio” e chiede di “indagare” sui pm. Si scorda solo un minuscolo dettaglio: undici anni prima di Ciancimino, a parlare di “trattativa” con Cosa Nostra furono gli ufficiali del Ros che l’avevano condotta: Mori e De Donno. Erano estranei, ma non lo sapevano.

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