mercoledì 29 marzo 2023

L'Amaca

 

Per far piangere le mamme
DI MICHELE SERRA
So che è contrario a ogni regola di trasparenza e al diritto di informazione, so anche che il processo penale è per definizione un atto pubblico, eppure sono sicuro che la punizione più giusta, forse anche la più severa, per i protagonisti della “guerra fra trapper” sotto processo a Milano, sarebbe il totale oscuramento dei loro nomi, delle loro imprese, delle loro facce, del loro ambiente.
Il sospetto che la fragilità artistica di questi giovani maschi sovreccitati scelga come corazza e come scorciatoia una cattiva fama, per impressionare le ragazze e far piangere le mamme, è fortissimo. E vederli molto citati e molto fotografati perché si menano e si sparacchiano, si minacciano e si accapigliano, un poco dispiace: come tutti, facciano i loro provini, patiscano i loro fallimenti e gioiscano dei loro molto eventuali successi. Troppo comodo, per dirsi “artista”, fare affidamento sui verbali della Questura.
Purtroppo, anche nel caso che i media tradizionali decidessero (e non lo decideranno mai) di non dare troppa corda a questi aspiranti maudit in coda per il successo, loro potranno comunque contare su quella parodia autogestita di “informazione” che sono le catacombe social dove i loro nomi e le loro gesta sono noti. Bene. Se riescono ad alimentare quel focherello, bravi. Ma la benzina e la legna, almeno, se la procurino per loro conto. Avere gratis la promozione di giornali e telegiornali non è educativo e, a pensarci bene, non è nemmeno giusto.

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