Lucignolo a Roma
DI MICHELE SERRA
Patatina gratis” è lo slogan promozionale che una catena di cibo a buon mercato ha proposto davanti ad alcune scuole medie inferiori di Roma (dagli 11 ai 13 anni). A rendere esplicito il doppio senso, la distribuzione di preservativi, insieme a cartine e fiammiferi.
Non c’è alcuna oscenità – io penso – né nei preservativi, né nelle cartine.
Semmai, si può far notare all’estensore della noterella pubblicitaria che “patatina gratis”, per non essere sessista, è uno slogan che andrebbe completato con “gratis anche la salsiccia”, affinché il quadro delle allusioni sia completo, e nessuno si senta discriminato.
L’oscenità, irrimediabile e imperdonabile, è invece questa: considerare dei ragazzini dagli 11 ai 13 anni come clienti. Se ne strafotte, il patetico pupazzo promozionale che elargiva i suoi gadget davanti alle scuole romane, di che cosa sia etico, che cosa no. Che cosa volete che gliene importi dell’etica (sessuale e di altro genere).
Adotta quella che gli sembra più alla moda – magari si è rivolto agli algoritmi, che sono la nuova Sibilla - e getta il suo amo infetto. Adesca i ragazzini, come Lucignolo, per farli diventare asini come lui. Asini non perché, nella preadolescenza, già possano essere sensibili al sesso, o alle canne, ma perché già così presto possono diventare una precoce clientela, alimentare fatturati, e cominciare a contare i soldi, come gli adulti gretti e stronzi che in loro vedono solamente limoni da spremere.
Vedete come sono vecchio: considero più oscena la pubblicità dei preservativi.
Nessun commento:
Posta un commento