sabato 7 gennaio 2023

Travaglio!


L’elettore differenziato 

di Marco Travaglio

Ogni tanto, per empatia, ci mettiamo nei panni del tipo umano più vessato e frustrato d’Europa: l’elettore del Pd. In 15 anni, oltre a una decina di segretari, ne ha viste e subite di tutti i colori. E deve aver maturato uno stomaco d’acciaio e un fegato di ghisa, per digerire l’alleanza con B., il culto di CdB, Monti, Draghi e banchieri vari, la resi- stenza a Renzi e persino a Orfini, la depressione per Letta, il milita- rismo atlantista come valori asso- luti al posto della pace, l’ostraci- smo a Conte per regalare l’Italia a Meloni. Qualcuno nell’ultimo anno, a furia di insistenze dai ver- tici, ha avuto financo l’impressio- ne di intravedere, in una notte di luna piena, l’Agenda Draghi. Ora però anche l’elettore più di bocca buona fatica ad arraparsi per la sfida fra il presidente e la vicepre- sidente dell’Emilia Romagna. L’unico brivido è su data e moda- lità (in presenza o online, magari su Rousseau?), che cambiano o- gni giorno col tasso di umidità: l’evento verrà annunciato con messaggio Whatsapp la sera pri- ma, a sorpresa, come i rave party (fra l’altro vietati).
Intanto lo sventurato elettore assiste agli attacchi isterici dei ca- pi perché la destra che ha vinto le elezioni avvicenda i dirigenti pubblici nominati dal Pd che le a- veva perse. E mai una parola net- ta e definitiva contro le vere ver- gogne del governo. Pigolii sulle controriforme della giustizia. Sottili distinguo sul presidenzia- lismo (il Pd lo preferisce nella va- riante “semi”: come le demi-vier- ge, convinte che la verginità sia questione di centimetri). E strani balbettii sull’autonomia differen- ziata, cioè sulla secessione del Nord ricco dal Centro-Sud. L’i- deona delle Regioni leghiste, ap- prodata cinque anni fa ai referen- dum nel Lombardo- Veneto, fu sposata da Bonaccini e da Chiam- parino buonanima. Figurarsi con quale credibilità oggi l’aspirante segretario del Pd può contrastare il ddl Calderoli col passaggio di competenze su sanità e istruzione dallo Stato alle Regioni, se nel 2018 lo chiedeva pure lui. Infatti dice e non dice, per non dare l’im- pressione di pensarla come la pensa. Invece quel gran genio di Eugenio Giani, presidente tosca- no, come la pensa lo dice al Foglio (così lo sentono in pochi), tanto i voti li ha presi: “L’autonomia dif- ferenziata è di sinistra”. Perbacco. A questo punto l’elettore Pd an- drà da un prete, anche se non ci crede, per confessarsi e capire cos’ha fatto di male per meritare simili punizioni. Se è ancora gio- vane, gli resta una sola speranza: che il Pd faccia come gli attori che 55 anni fa interpretarono Romeo e Giulietta nel film di Zeffirelli e ora denunciano la produzione perché costretti a girare scene di nudo da minorenni. Se tutto va bene, la denuncia del Pd contro la ben più oscena secessione dei ric- chi arriverà nel 2077. O giù di lì.

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