martedì 3 gennaio 2023

L'anno che verrà

 Tre gennaio, si riparte per una nuova avventura, chiedendosi, tra l'altro, dove scaturisca l'euforia post cenone, visto i segnali che il 2022 ha trasmesso al nuovo anno: la guerra anzi, le guerre, che stanno uccidendo poveri incolpevoli, compresi quei ragazzi russi che vengono macellati a causa delle mire nefande di un assassino psicolabile; il Covid che sta tornando alla grande e per il quale quel paese infinito generante il bastardo, grazie ad una politica insana che costrinse ad eterni lockdown senza alcuna vaccinazione a baluardo dell'epidemia, probabilmente minerà la salute mondiale dei prossimi mesi, senza che nessuno abbia la volontà di sbraitargli che la classe politica ancorata a violente repressioni dovrebbe andare a fare in culo; le disparità sociali sempre più acutizzate; la mancanza di una seria e consapevole politica mondiale atta a depotenziare il cambiamento climatico; le nefandezze perpetrate da sciacalli finanziari che detengono il timone che ci porterà a sbattere contro l'iceberg dell'imbecillità; il rimbambimento generale eclatante, evidenziato dal pullulare di gnomi inani che si autodefiniscono influencer, scrocconi astuti che han capito di che pasta siamo fatti, ovvero ondivaghi allocchi sbavanti difronte a scarpe di gomma dal valore di qualche decina di euro vendute a prezzi faraonici; l'idiozia lampante di pose festaiole che squartano la ragione e portano ad emulazione fine a se stessa; la mancanza di un'autorità mondiale in grado di stoppare gli scempi e le deturpazioni al buon senso civile, l'Onu è un circo mellifluo incapace di affermare con chicchessia qualunque proposta lecita; il distacco totale dalla realtà, dall'andare insieme incontro al nostro destino, rendendo le vite quaggiù il meno urticanti possibile. 

Per il resto tutto a posto... 

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