sabato 28 gennaio 2023

Chic!


Entrare nel tempio dello chicchismo spezzino (niente nomi naturally) è una delle golosità che a volte mi regalo per divertimento sommo. Sentire “guardi questo dopodoccia alla rosa di Terif è qualcosa di unico!” oppure le modalità d’uso di creme dai nomi inequivocabilmente francesi ed esotici, la certezza scientifica, di una scienza edulcorata per ovvii scopi, che avvinghiarsi col sapone nero del Marocco per poi risciacquarsi frizionandosi con un “amour friccassé enable over le petit cor” sia uno scaccia rughe e un dispensatore voluttuoso di altri anni chicchosi - pare infatti che una contessa della zona che da lustri usa questi metodi naturali abbia testé festeggiato il duecentesimo genetliaco scalando in solitario il Monte Rosa - trascorsi senza mai dimenticarsi del centro chiccoso per antonomasia. Veder entrare signore in modalità vaporosa, con aurei movimenti e tocchi abbacinanti d’abbigliamento, quel parlare soffuso, evaporante come il profumo stillato dal caffè artisticamente esposto e dalle continue prove di essenze rigorosamente non impattanti con l’ambiente, fa sussultare il cuore per come lo chiccoso lotti per la buona causa del riscaldamento globale, e il probabile Suv che amorevolmente trasporta dette chiccose impegnate non conta ed è solo un volgare moto d’invidia di chi usa il classico bagnoschiuma da supermarket.

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