giovedì 29 dicembre 2022

Ritorno aggravante

 


Non bastassero già i problemi che questo cazzo di 2022 ci ha propinato, la guerra tra un killer aggressore assassino di bimbi e inermi, di decine di migliaia di giovani soldati costretti al martirio, di ex amici miliardari misteriosamente suicidi, e un esaltato sognante di immischiare in questo orribile conflitto la Nato, per agevolare la terza guerra mondiale; di un virus bastardo oramai trattato con derisione, ma non piegato minimamente, che sta impestando in queste ore il paese di origine, il quale, con metodi affossanti tipici di quel regime di merda, sta occultando dati, informazioni che potrebbero divenire utilissimi per l'eventuale e quasi scontata nuova variante probabilmente inficiante gli attuali vaccini; la crisi dei Balcani pericolosamente vicina ad un ennesimo conflitto che all'assassino russo fa venire l'acquolina in bocca; la crescente divaricazione sociale distruggente ceti bassi e medio alti, l'onnivora crescita esponenziale di balordi dediti al lucro fine a se stesso, l'ascesa di governi come il nostro, Robin Hood all'incontrario che proteggono i ricchi affossando ulteriormente il popolino, con anomali comportamenti delle più alte cariche dello Stato, la prima silente, la seconda palesemente fascista e festeggiante l'anniversario di quel movimento sociale che un tempo politici sani di mente estromisero dall'arco costituzionale. 

Ebbene si può dire con estrema sicurezza che il peggio deve ancora arrivare, nel 2023! 

Perché a questi problemi se ne aggiungerà un altro molto, molto serio: oggi il governo retto da questo figuro assetato di potere, qualunque esso sia, otterrà la fiducia del parlamento israeliano. Ma più che un governo, sarà una mefitica miccia che porterà la zona medio orientale a divenire nuovamente protagonista nell'escalation bellica. Perché Bibi, così soprannominato dai suoi sodali, pur di tornare in tolda ha stretto accordi con le due formazioni ultraortodosse – i sefarditi dello Shas e gli ashkenaziti di United Torah Judaism – e i tre gruppi nazional-religiosi, il Partito Sionista Religioso (Psr), Potere Ebraico e Noam. Ed inoltre: poteri senza precedenti sulla polizia per Itamar Ben Gvir, il controverso leader di Potere Ebraico che diventerà ministro della Sicurezza Nazionale; la possibilità per il capo di Shas Aryeh Deri di diventare ministro delle Finanze nonostante una recente condanna per evasione fiscale e la creazione, voluta dal Psr, di un ministero per il controllo degli affari civili della Cisgiordania in precedenza di competenza del Ministero della Difesa.
L'ennesima mina vagante che sommata alle precedenti farà del 2023 un anno molto difficile, con gineprai di conflitti vicini a sfociare in una guerra mondiale dalle conseguenze imprevedibili.
Avessimo la decenza intellettuale di ascoltare i moniti sorgenti dal cuore di Papa Francesco, uno dei pochi a definire la guerra, ogni guerra, una pazzia e briganti chi fornisce armi, probabilmente la situazione migliorerebbe e non poco.
Ma non lo sta considerando nessuno, anzi a volte, come fece Rai Uno, lo censurano pure! Le guerre infatti sono orribili, ma portano tanti soldoni ai soliti noti.

  

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