domenica 2 ottobre 2022

I problemi di Giorgia

 


Estromettendo per ragioni sentimentali, al cuor non si comanda, la silente, alla Bernardo di Zorro per intenderci, la badante maxima Fascina, che a Messina ha preso il seggio del Papi pur non essendoci mai stata se non da bambina - ma che bella legge elettorale caro Rosato e tutti voi pidini che vi siete pure lamentati pur avendola concepita - levando dunque la Marta della Mummia, si staglia nella categoria "Tarek Aziz" - se non ricordate chi sia smettete di vedere il Grande Fratello Vip please! - che già aveva ospitato la Badante Minimum Rossi, la devota del momento, Licia Ronzulli, alias il solito buccellato di riverenze, mansuetudine, affiliazione totale al dogma di casa Arcore - bignamicamente "prendere tutti per il culo per mantenere alti ed altisonanti gli abusi democratici di famiglia, in primis detenere oltre la metà della cosiddetta libera informazione, fingendo naturalmente di interessarsi dei reali problemi del paese - per proseguire nel canonico stravolgimento delle regole democratiche. 

Giorgia "La Celante (al momento) il neroperdisempre" ha incontrato ieri Papi e, al di là solito canovaccio di pubbliche dichiarazioni - nelle quali addirittura fan passare il Cazzaro per un politico normodotato - è emerso che l'imbalsamato ha snocciolato alcuni diktat non negoziabili - quando scrivo questa parole in cervice mi emergono i famigerati paraventi di bisso rivestiti conosciuti come "principi non negoziabili" di Testa a Pera Ruini al tempo dell'Era del Puttanesimo, uno dei periodi più bui del cattolicesimo eccezion fatta per il tempo dell'Inquisizione -, diktat che brevemente riassumo: 1- L'unico che parla dalle parti di Farsa Italia è Al Tappone. 2- Per la Ronzulli serve un ministero. 3- Il sottosegretario curante i media sarà indicato dall'Azienda di Famiglia. 

Estikazzi! Passi la solita protezione dei suoi abusi democratici, oramai, a causa della trentennale incertezza, dal Mortadella in giù, a fare una legge regolante i conflitti d'interesse, ci siamo tristemente abituati a codesta nefandezza minante le basi della libertà. E facciamo pure passare la centralità e la regale importanza del tappo. Ma la Renzulli no! Giorgia di lor altri, fai qualcosa! Sì che in effetti dopo "Control C" Madia, Mnemonica Etruriana, Tunnel-Gelmini, Zingarelli-Bellanova, tutto ci può stare, ma la Renzulli ad un ministero probabilmente minerebbe il decoro istituzionale, essendo un coacervo di tutte quelle, per così dire, qualità, adatte più ad una setta adorante un dio curiosissimo che a rappresentare il potere temporale italico.

La democrazia, sia chiaro, prevede l'alternanza, anche se molti babbioni, da lustri allegramente in sella al cavallo che dovrebbe essere di tutti, fingono di dimenticare. Ha vinto Giorgia? Benissimo, governi! Però, se fosse possibile, senza l'emanazione del mefitico pensiero del Pregiudicato, l'Aziz di turno, Licia Ronzulli.    

  

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