E quindi il giornalone albionico in questione, per palati fini, che dico, sopraffini, ovvero quelli a cui agi e divaricazione sociale fan crescere l'autostima e l'appetito, per raffigurare l'eclatante figura di merda a livello planetario della sua premier Truss, candidata a battere il record di minor permanenza a Dowing Street 10, che fa? Le mette in mano forchetta e spaghetti il tutto condito con "Welcome to Britaly" a significare che il Regno Unito sta rischiando di scendere di categoria e d'assomigliare al nostro paese.
Capito gli isolani come la pensano? Il loro orgoglio nazionale, l'uscita frettolosa dall'Europa, l'incapacità politica a gestirne cause ed effetti, la loro scelta terribile di affidarsi nelle mani di questa poveretta, rischia di creare sconquassi sociali catastrofici, portando il paese, a detta del giornalone, ai nostri livelli.
Ma c'è di meglio: chi è l'editore dell'Economist?
E' di proprietà di una famiglia italiana, specializzata nel prendere aiuti dal nostro stato per proseguire in un accaparramento abnorme di risorse, per poi, al minimo segnale di calo di produzione, appiopparci i propri lavoratori, da noi remunerati attraverso la cassa integrazione. E la stessa famiglia, d'origini sabaude, ha da poco trasferito la collocazione dei propri titoli borsistici in Olanda, assieme alle proprie sedi legali, al fine di pagare molto meno tasse. Si, proprio loro! Gli Agnelli!
Verrebbe da dir loro tante cose al riguardo. Sarebbe però un'inutile perdita di tempo. Molto meglio scrollarci la polvere dalle scarpe e non ribattere sia agli albionici che alla famigliola. Entrambi contano meno di zero.
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