sabato 15 ottobre 2022

Grandissimo!

 

Il ricattatore ricattato
di Marco Travaglio
I commenti all’harakiri di B. che si immola in Senato per Licia Ronzulli, ex caposala, direttrice del traffico ai bunga bunga e altre belle cose, dunque eurodeputata e ora senatrice, confermano che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Sono 29 anni che B. si mostra per quello che è (un delinquente ricattato/ricattabile da complici e testimoni) e si comporta di conseguenza (paga chi sa tutto con soldi suoi o nostri e ricatta chi si mette di traverso, come Giorgia Meloni, che finalmente lo chiama col suo nome). Ma ancora tutti si domandano pensosi perché mai fa così. Marco Lillo rivela che giovedì il Tribunale di Palermo decide sulla sorveglianza speciale chiesta dai pm sul pregiudicato Dell’Utri per i rapporti con la mafia e i regaloni di Silviomat (60 milioni in vent’anni), dopo aver negato il sequestro dei beni perché non c’è prova di un ricatto (ma certe cose è inutile dirsele). Eppure nessuno riprende la notizia, per non dover trattare la storia di B. per quello che è e che persino Meloni ormai descrive: una storia criminale che non c’entra nulla con la politica e costringe il ricattato-ricattatore a bloccare il centrodestra e il governo non perché è rincoglionito, ma perché non può fare altro.
Sennò Silviomat non si sarebbe fatto spennare, negli anni, da: Craxi (per i decreti salva-Fininvest), finanzieri (per addomesticare le verifiche fiscali), Previti (paccate di milioni in Svizzera per comprare sentenze), Mills (600 mila euro per testimoniare il falso sui conti esteri), Ruby (5 milioni per “fare la pazza” sulle notti ad Arcore e lo zio d’Egitto), Olgettine (che al telefono parevano velociraptor: “Dobbiamo metterlo spalle al muro”, “battiamo cassa”, “deve sganciare”, “se riduce le cene gli rubiamo in casa”), Lele Mora (2,7 milioni, inclusa la percentuale per Fede), Tarantini (500 mila euro una tantum, più 20 mila mensili), De Gregorio (3 milioni per passare a FI), Lavitola (cifre da favola per tacere su escort e senatori comprati). Bei tempi quando le Papi Girl in fregola di cantare (“T. sta diventando pericolosa, s’è messa a dire delle cose pazzesche in giro”) si contentavano di una particina nelle fiction di Saccà, di un pied-à-terre a Campo dei Fiori o di un seggio sicuro. Ora la richiesta minima è un ministero. Lui non ne ha più per tutti e si difende come può. Lascia sul banco maxi-pizzini a favore di telecamera con scritto “Meloni supponente e arrogante… Comando io e basta… Ministeri FI… Ronzulli: Turismo, Affari europei, Rapporti col Parlamento, Anziani”. Come dire: fosse per me saresti già capa dello Stato, ma quella là non ci sente. Manca solo che spedisca ai giornali una foto tipo ostaggio dell’Isis col cartello appeso al collo: “Sono prigioniero, aiutatemi”. Da utilizzatore finale a utilizzato finale, è un attimo.

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