Cingoloni
di Marco Travaglio
Proviamo, per quanto sia arduo, a metterci nei panni dei 7.300.628 italiani che un mese fa hanno votato Meloni per gli 11 anni di opposizione, dal governo Monti al governo Draghi. E negli ultimi 20 mesi hanno sentito lei e gli altri di FdI lanciare strali contro i Migliori e in particolare contro il peggiore: Roberto Cingolani. “Avere un ministro che annuncia l’aumento delle bollette, invece di provare a spiegarci come fa a fermarlo mentre la povertà avanza, le imprese chiudono e l’Italia rischia di trovarsi in ginocchio mi ha fatto molto riflettere… Cingolani dica che intende fare per fermare l’aumento”: era il 14.9.2021, la guerra in Ucraina era di là da venire e già Meloni se la prendeva col ministro della Transizione Ecologica per insufficienza di prove. Poi continuò a farlo dopo l’attacco russo e le auto-sanzioni Ue: “Il governo dia segni di esistenza e intervenga per fermare lo sciacallaggio denunciato anche dal ministro Cingolani: ogni giorno che passa è un danno enorme a famiglie e imprese, rimanere ancora fermi equivale a lasciare campo libero agli speculatori. Ci svegliamo?” (15.3.22). “Dopo Cingolani, anche Patuanelli denuncia la speculazione sul caro carburanti. Perché allora il governo, invece di mettere in campo misure irrisorie e inutili, non interviene per fermare il fenomeno e gli speculatori? A che gioco stanno giocando? Sveglia” (21.3). Cingolani non si svegliò, anzi seguitò a dormire, dicendo nei giorni pari che andava tutto bene (grazie a lui) e nei dispari a vaticinare metà inverno al gelo. Anche i fan dei Migliori l’han sempre considerato un disastro, contando i giorni per la sua dipartita ministeriale. Figurarsi gli oppositori, cioè i Fratelli d’Italia.
E ora, sorpresa! La prima nomina del primo consiglio dei ministri del governo Meloni è Cingolani “advisor per l’energia” e badante per spupazzare ai vertici Ue Gilberto Pichetto Fratin, spaesato ministro forzista dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un classico della peggior politica italiota: affidare la soluzione dei problemi a chi li ha creati. Attila Cingolani ha sbagliato di almeno un anno (2024 anziché 2025) i calcoli sull’autarchia dal gas russo. Ha messo in conto rigassificatori fantasma. Ha pianificato l’inverno coi consigli della nonna anziché con seri progetti di risparmi e razionamenti. Ha fallito in Ue sul price cap e ha pure fatto schizzare il prezzo del gas al massimo storico girando 4 miliardi a Snam e Gse per comprarlo a qualsiasi cifra. Ha lasciato al palo le rinnovabili, delirando di nucleare, fossili, trivelle, financo carbone. E ora che speravamo di essercene liberati consiglierà a Meloni come continuare a sbagliare. Se fossimo elettori di FdI, scriveremmo a Palazzo Chigi: “Scusa, Giorgia, ma che abbiamo votato a fare?”.
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