domenica 24 luglio 2022

L'Amaca

 


Camminano su pezzi di vetro
DI MICHELE SERRA
Siamo alle solite. Il sedicente centrodestra digerisce di tutto, perfino i moderati, i liberali e i democristiani, che sono, in quella compagnia nero-verde, zeppa di fascisti vecchi e nuovi, la variante esotica.
Il centrosinistra invece cammina sui pezzi di vetro, tutti odiano tutti, ognuno ha la sua lezioncina da calare dall’alto, Calenda deride «le frattaglie di sinistra» (essendo lui frattaglia di centro), le rimanenze pentastellate accelerano la loro estinzione azzuffandosi, hanno fatto più scissioni i grillini in una legislatura che i marxisti in due secoli, Conte schifa l’agenda Draghi (e come sarà l’agenda Conte, rilegata in vero cuoio?), perfino il paziente Letta diffida della presenza di Renzi in una coalizione pur sempre dipendente, in larga parte, dagli elettori di sinistra, che vedono in Renzi un truffatore dai tempi in cui gli affidarono, incautamente, le chiavi di casa.
Letta vincerà le elezioni (Pd primo partito, mi butto nel pronostico, non sono un sondaggista ma ho bevuto due Campari orange), decidano gli altri se considerarlo un socio interessante o continuare a disgustarlo, porgli condizioni, fare i bulli.
Il grosso dell’opinione pubblica progressista vota Pd vuoi per pigrizia, vuoi per conformismo, vuoi per disperazione, fatevene una ragione, senza quel pezzo di Italia è possibile governare solo se si è di destra, per giunta di questa destra qui, molto più sudamericana e filippina che europea: a cominciare dal Berlusca.
Capisco che questo macro-dato (o vi mettete d’accordo, o siete altrettanti Bertinotti) possa irritare gli estremisti di centro così come quelli di sinistra. Ma così stanno le cose, a meno di credere che la terra sia piatta e l’Italia sia un Paese normale.

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