Restando nell'ombra onde evitare sbandamenti dovuti al caldo, il refrigerio, minimo, che ne deriva mi permette di evidenziare alcune storture sociali oramai calcificatesi dentro i meandri immondi di questa società. Ed inizio dal più eclatante ma, ahimè, il più ibernato: i giovani ed il lavoro, ovvero imbarazzo e tristezza mescolati dalla gentaglia che si approfitta di loro. Affiorano infatti delle proposte di assunzione che meriterebbero un Tso obbligatorio per i proponenti: dodici ore al giorno per 6 giorni alla settimana per un totale di 700 euro di stipendio. Ci rendiamo conto di come sia vergognosa questa realtà?
E non mi si venga a dire che i giovani non hanno voglia di soffrire, che un tempo i riccastri di oggi fecero gavetta, perché il vaffanculo sarebbe immenso!
Siamo difronte all'abisso e facciamo finta di nulla!
I giovani vengono schiavizzati, chi dovrebbe andare in pensione trova modo e maniera per rimanere a rompere i coglioni, il mondo del cosiddetto turismo, fatte naturalmente delle eccezioni che per fortuna ancora emergono, si è trasformato in uno strizza carte di credito, con prezzi di una vergogna tale da mettere a repentaglio il buon nome, ammesso che vi sia ancora, di questa strampalata nazione.
Stabilimenti balneari, ristoranti sul mare, commercio turistico rappresentano una corsa all'oro 2.0, un continuo tentativo ad avvicinarsi, senza superarlo, al limite ove, prima o poi succederà, s'inneschi una reazione a catena di sdegno e di ribellione, che personalmente spero si realizzi.
Se sei uno qualunque fatichi a realizzare i tuoi sogni, piccoli che siano.
Questa è la realtà di questo paese assolato e desolatamente attraversato da enormi differenze sociali.
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