domenica 22 maggio 2022

L'Amaca

 

Maciste contro il Bitcoin
DI MICHELE SERRA
L’annuncio di madame Lagarde, “L’euro digitale contro il bitcoin”, a orecchie profane come le mie suona un po’ come “Maciste contro Godzilla”, uno di quei b-movie che fecero la fortuna delcinema popolare, e riempivano le sale di seconda e terza visione.
Nell’eventuale manifesto che reclamizza (termine d’epoca) la pellicola, vedrei bene l’euro digitale come un titano antropomorfo, e il bitcoin come un alieno ectoplasmatico e inquietante. Questo senza che il bitcoin mi abbia fatto niente di male: solo per dare forma all’immaginario magari datato, e però con qualche solido riferimento, di un uomo ormai attempato, ma di solida cultura materialista, che diffida degli eccessi del virtuale. Tutto ciò che è ancorato alla vita concreta (dunque all’economia materiale, al lavoro, detta retoricamente ai calli sulle mani) mi rassicura, e molto di quanto veleggia, libero e giocondo, nel metamondo, mi sembra un bluff, un volo di Icaro destinato, prima o poi, a schiantarsi.
So benissimo di rischiare il pregiudizio, e tra tutti il più scontato, che è il pregiudizio anagrafico. So pure che la moneta battuta dagli Stati è anch’essa una convenzione, seppure certificata da lingotti d’oro bene impilati nei caveau, e titoli di Stato, e risparmi accumulati. Ma suvvia, questa cosa che il denaro si crea mettendo in rete centinaia di computer (con quello che costa la bolletta!) a me ricorda mago Oronzo quando promette salvezza, salute e benessere “con la sola imposizione delle mani”. E dunque, al cinema, con i pop corn, farò il tifo per Euro digitale contro Bitcoin.

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