Via dall’altra guerra
di Marco Travaglio
Ci son voluti quasi due mesi di guerra, ma un po’ di buonsenso inizia a farsi strada in Europa. Non naturalmente in Italia che, con la Polonia, è la Bielorussia di Biden. Ma in Germania, dove il governo ha deciso di disobbedire ai diktat di Washington e smetterla di inviare armi all’Ucraina. La favoletta delle armi per i civili inermi che resistono all’invasore russo s’infrange contro tutte le evidenze che neppure la forsennata propaganda atlantista riesce più a nascondere. Mariupol, la porta del Donbass sul Mar Nero, da un mese è controllata dagli invasori russi a prezzo di immani stragi e devastazioni. Ma è pure prigioniera dei nazisti del battaglione Azov, che la fanno da padroni dal 2014 a prezzo di immani stragi e devastazioni. E, non volendo ammettere di averla persa, restano asserragliati nell’acciaieria Azovstal senza speranze di successo e usano come scudi umani centinaia di donne e bambini, intrappolati nel luogo più pericoloso del mondo e costretti a rifiutare le offerte russe di uscire incolumi. Chi invoca nuove Norimberga dovrà trovare un posticino sul banco degl’imputati per questi figuri con la svastica che dettano legge sui media democratici e antifascisti: per i loro crimini in Donbass denunciati per 8 anni da Onu, Osce e Amnesty, e per quelli freschi di giornata. È a loro e a quelli come loro (militari angloamericani travestiti da addestratori, contractor e foreign fighter), non ai civili inermi, che va la gran parte delle armi che seguitiamo a inviare senza domandarci chi le usa, a che scopo e a chi andranno dopo.
La guerra non è più la stessa del primo mese, perché la sacrosanta resistenza del popolo aggredito è stata ingoiata dal conflitto per procura di Biden &C. per liberarsi di Putin. Cioè per decidere con le armi, i morti ucraini e il rischio nucleare sempre più incombente, una questione politica che interessa solo agli Usa e ai loro camerieri. Non all’Europa e tantomeno all’Italia, per giunta vincolata da una Costituzione che “ripudia la guerra… come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Già era incostituzionale inviare armi nella fase 1 a un Paese aggredito non alleato. Lo è ancor di più nella fase 2, segnata da due fatti nuovi: il Donbass ormai in mani russe malgrado l’enorme arsenale ucraino; e il proposito dichiarato dagli Usa di cogliere la guerra al balzo per rovesciare il capo dello Stato russo. Cioè di usare la guerra come mezzo di risoluzione di una controversia internazionale. A questa nuova guerra Usa-Russia la Germania ha deciso di sottrarsi, e si spera che altri Paesi Ue la seguiranno. Che aspettano i 5Stelle, le sinistre pacifiste e i rari settori raziocinanti del centrodestra a chiedere subito a Draghi di rispettare la Costituzione?
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