martedì 12 aprile 2022

Marco su Ezio

 

Valori bollati
di Marco Travaglio
Ezio Mauro è una persona seria, non un Riotta, infatti difende Caracciolo dalla fatwa del cortigiano Johnny. Ma è fermo al 24 febbraio, primo giorno del secondo tempo della guerra russo-ucraina, iniziata otto anni fa. Infatti s’interroga su Rep sull’“inversione morale” che “ci impedisce di distinguere l’aggredito dall’aggressore”. Ma nessuno ha mai negato una delle pochissime cose chiare e certe di questa guerra: l’aggressore è la Russia di Putin e l’aggredito l’Ucraina di Zelensky. Mauro lo sa, infatti salta subito al presunto “rifiuto di schierarsi” e “aiutare gli aggrediti”. Ma nessuno ha mai proposto di fregarsene degli ucraini, tantomeno di aiutare i russi. Infatti non c’è alcuna discussione sulle sanzioni a Mosca (salvo quelle che fanno più male a noi che ai russi), sull’accoglienza dei profughi, sugli aiuti umanitari agli ucraini. Si discute – e meno male – sull’invio di armi: perché lo vietano la legge e la Costituzione, che ripudia la guerra salvo per legittima difesa (dell’Italia e dei suoi alleati Ue e Nato, non di altri come l’Ucraina); e perché riempire di armi uno Stato che già ne abbonda serve solo ad allungare e allargare il conflitto, con più perdite di vite umane e territori ucraini. Ma pure questo Mauro lo sa, infatti fa un terzo balzo logico ed esalta i “valori democratici” e i “principi occidentali”: “sacralità della vita, diritto, autodeterminazione, rifiuto del sopruso e dell’imperialismo” che dovrebbero farci arruolare “in un punto concreto del mondo, l’Ucraina, e in un momento preciso, adesso” contro “la dittatura che ha deciso la guerra”.
E qui casca il Mauro. Chi decide “il punto concreto e il momento preciso” per “aiutare gli aggrediti”? Perché nessuno li fissò in Serbia nel ’99, in Afghanistan nel 2002, in Iraq nel ’03, in Libia nell’’11, in Donbass nel ’14? Perché lì a violare i valori e i principi dell’Occidente buono era l’Occidente buono? E che raccontiamo agli attuali aggrediti in Yemen, Mali, Kurdistan, Sudan e altri teatri di guerra? A noi Putin faceva già orrore quando Rep gli faceva propaganda a pagamento, anzi prima. Così come ci faceva orrore chi gli aveva insegnato ad aggredire Stati sovrani con false scuse avvolte ipocritamente in principi e valori (le complicità talebane nell’11 settembre di marca saudita, le armi chimiche di Saddam che non le aveva più). Perciò, quando Mauro scrive che la guerra di Putin apre “una fase nuova” e una “terra sconosciuta”, la fase ci pare vecchissima e la terra conosciutissima. Gli orrori dell’Occidente non giustificano quelli di Putin, e viceversa: si sommano. Ma privano tutti della libera docenza in sacri valori, alti principi e “inversione morale”. Anzi, lasciamo proprio stare la morale: a furia di esportarla a suon di bombe, l’abbiamo finita tutta.

Nessun commento:

Posta un commento