martedì 15 marzo 2022

Scanzi e i 13 punti

 

Che invidia per chi ha tutte le certezze su Putin e Zelensky
DI ANDREA SCANZI
Sul conflitto russo-ucraino ho solo dubbi, e invidio (si fa per dire) chi ha solo certezze.
1. Chi si lamenta perché “parliamo solo di Ucraina”, mentre ce ne freghiamo di Siria, Libia, Afghanistan eccetera, ha ragione. Ma scopre l’acqua calda: l’animale uomo si interessa unicamente a ciò che lo tocca da vicino. Non è solo vicinanza (sacrosanta) al popolo ucraino: è (soprattutto) paura di finirci in mezzo anche noi. Se Putin avesse bombardato le isole Tonga, non ce ne sarebbe fregato nulla.
2. Questa cosa che “Zelensky dovrebbe arrendersi subito” è una chiara applicazione del seguente motto: “Fare i pacifisti col culo degli altri”. Un conto è “sperare” in una fine veloce e il meno possibile cruenta, un altro è pretendere che Zelensky “non rompa troppo i coglioni”. Se qualcuno invadesse l’Italia, e i nostri amici ci dicessero “finitela lì e arrendetevi”, come reagiremmo?
3. A perorare la sciocchezza del “Zelensky coglione e colpevole perché non si arrende a Putin”, non per nulla, sono i Feltri e i Povia. Il primo, oltretutto, chiama Zelensky “Zagrebelsky”: daje Vitto’!
4. La trasformazione degli ultrà no-vax e no-pass in pro-Putin ci insegna che la fortuna è cieca, ma la deficienza ci vede benissimo.
5. In termini mediatici, Zelensky se la sta giocando molto bene. Qualcuno gliene fa una colpa, perché così facendo allunga l’agonia. Io dico che, quando si resiste, si resiste. Se aveste incontrato un partigiano nel 1944, gli avreste chiesto di finirla lì perché “se vi opponete ai nazifascisti ci saranno ancora più morti”?
6. Se fossi stato in Parlamento, e per fortuna mai ci sarò, avrei votato – con mille dubbi – sì all’invio delle armi. Se un amico mi chiede aiuto, io glielo do. Non inviare armi significa senz’altro essere pacifisti purissimi, ma – concretamente – vuol anche dire voltare le spalle all’Ucraina e fregarsene.
7. L’Europa, inviando armi, ha rinunciato alla sua neutralità? Certo. E menomale! Io non la voglio un’Europa “neutrale”, se da una parte c’è un aggredito e dall’altra un aggressore. Io voglio un’Europa giusta e coraggiosa, non pavida e paracula (con la scusa della Realpolitik).
8. È verissimo che Occidente, Unione europea e Nato hanno molte colpe, ma l’analisi del pregresso non sposta di una virgola la realtà delle cose: Putin è il male assoluto. E va fermato. Con la diplomazia se va bene, in ogni modo se va male.
9. Atlantismo ed europeismo non sono la stessa cosa. Certo. L’Europa è troppo appiattita nei confronti degli Usa. Vero. L’America resta quella che cantava Gaber. Sì. E gli Stati Uniti trarranno vantaggio da questa guerra. Yes. Ma allora la soluzione quale sarebbe? Non applicare sanzioni e lasciare l’Ucraina al suo destino?
10. La criminalizzazione del dissenso è insopportabile. Io, per esempio, trovo preziosi gli interventi di Orsini e illuminanti quelli di Montanari, Fini, Canfora, Castellina, Fratoianni, Spinelli e Roger Waters.
11. Per negoziare serve chi sa negoziare. E l’Europa, oggi, è popolata da turisti della storia. Una Merkel (in attività) non c’è. E sperare che Turchia e Cina siano “neutrali” fa ridere i polli. L’unico a poter fare qualcosa è il Papa, ma per negoziare devi avere da entrambe le parti persone dotate di senno. Se di là hai Hitler, cosa negozi?
12. La vera colpa di Europa e Occidente è stata sottovalutare la portata criminale di Putin, che era sanguinario anche quando lo celebravano destra, pezzi di 5Stelle e settori di sinistra radicale.
13. Come se ne esce? Non lo so. E in tutta onestà ho sempre più paura. Dolore, rabbia e paura.

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