martedì 22 marzo 2022

Che parli Orsini!

 

Ma quale ottimismo. Putin potrebbe sventrare l’Ucraina in ogni momento

DI ALESSANDRO ORSINI

Due tesi si contrappongono sulla guerra in Ucraina. Secondo la tesi “ottimistica”, i generali russi sono rimasti spiazzati dalla resistenza ucraina. Putin, dice l’ottimista, si è arenato e forse è anche un po’ pentito. La seconda tesi, invece, è “pessimistica”. Putin ha sfoggiato soltanto le bocche di fuoco minori. Per non devastare una popolazione che ambisce un giorno a governare, sta attaccando a bassa intensità. Insomma, Putin sta combattendo con le mani dietro la schiena per una scelta ponderata. Nelle ultime ore, la tesi pessimistica ha trovato più conferme della sua rivale. La nostra tesi è che Putin possa sventrare l’Ucraina, a proprio piacimento, in qualsiasi momento. Vediamo i fatti più recenti a sostegno di questa affermazione.

Il primo è il lancio di missili contro la base militare di Yavoriv, a pochi chilometri dal confine con la Polonia (13 marzo). L’attacco di Yavoriv dimostra che i missili di Putin possono colpire qualsiasi obiettivo sul territorio ucraino viaggiando incontrastati. A parlar chiaro si fa prima: non c’è punto del territorio ucraino che possa difendersi dai missili di Putin. Il secondo fatto è rappresentato dalla disintegrazione del palazzo del governo regionale di Kharkiv (1° marzo). Putin, volendolo, potrebbe fare al palazzo di Zelensky ciò che ha già fatto a quello di Kharkiv o alla base di Yavoriv. Il terzo fatto è che Zelensky non fa altro che pregare Putin di arrestare l’avanzata. Il che induce a ritenere che Zelensky non sia affatto sicuro di sé e dei suoi mezzi. Durante l’ultima puntata di Piazzapulita condotta da Corrado Formigli, l’ex premier ucraina, Yulia Tymoshenko, ha dichiarato che l’esercito regolare dell’Ucraina non può durare a lungo sotto il martellamento incontrastato della Russia.

Che cosa dobbiamo attenderci nei prossimi giorni? Non ci sono molti dubbi: un aggravamento del conflitto. Biden ha, infatti, deciso di rifornire l’Ucraina con nuove armi letali. Non appena si è diffusa la notizia, Putin ha fatto sfoggio dei suoi missili ipersonici, che non hanno pari sotto il profilo tecnologico. Nemmeno gli Stati Uniti sono riusciti a sviluppare un missile così sofisticato. Il messaggio di Putin è chiaro: “Per ogni nuovo armamento che invierete all’Ucraina, sono in grado di decuplicare il vostro carico”. Questa è la logica dell’escalation militare, che può culminare nell’incubo nucleare. Le armi inviate da Biden all’Ucraina, in poco più di un anno, sono più numerose di quelle inviate dai governi americani nel periodo 2014-2020. Se poi analizziamo il tipo di armi, si capisce bene che Biden ambisca a “sirianizzare” la guerra in Ucraina, cioè a trasformarla in un conflitto alimentato dall’esterno per prolungarlo indefinitamente. Il fine è impantanare la Russia per dissanguarla. È appena il caso di notare che il dissanguamento della Russia comporta anche quello dell’Europa. Biden non sta inviando aerei da guerra o bombe termobariche, bensì pistole, mitragliatori, fucili, milioni di munizioni per armi leggere, lanciagranate, missili anticarro Javelin, droni kamikaze Switchblade. Per la gran parte, si tratta di armi per il corpo a corpo. Sono armi per trasformare l’Ucraina nel Vietnam della Russia: è questo che vuole l’Europa? Un Vietnam in casa propria? In teoria, dovrebbe spettare all’Unione europea decidere quali armi inviare all’Ucraina giacché l’aggravamento del conflitto ricade sugli europei e non sugli americani. Bruxelles è il grande assente. La commissione europea dovrebbe fare una stima delle vittime potenziali della guerra in Ucraina causata dall’invio di tutte queste nuove armi. Ma di questo nessuno vuol parlare.

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