Anche oggi, come ieri, e, chissà, nel futuro, se ci saremo ancora, dimostriamo a noi stessi la pervicace e latente idiozia. Affidiamo cioè alle armi tutti quegli egoismi che ci fanno ripiombare nella condizione primitiva, come se il bello della maestosità del Creato, dell'arte, della cultura, dello scambio interpersonale di emozioni, di scrigni unici di noi stessi, non fossero serviti ad una mazza.
Siamo così stupendamente imbecilli da permettere a pochi di arricchirsi producendo mezzi in grado di auto-distruggerci, delegando loro addirittura il previlegio di decidere per noi il futuro di tutti, istruendoci e muovendoci come se fossimo delle marionette, mentalmente e umanamente peggiori del signore in foto, un illuminato al nostro confronto.
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