Effetto Fassino-Zanda
di Marco Travaglio
Quando per i 5Stelle tutto sembra perduto, arriva sempre il Pd a salvarli. In fondo, se il Pd fosse veramente il Partito democratico, il M5S non esisterebbe: nacque nel 2009 proprio perché il Pd fu così democratico da stracciare la tessera a Grillo che minacciava di candidarsi alle primarie col suo programma partecipato in Rete. Disse allora il profeta Fassino: “Se Grillo vuole far politica, fondi un partito e vediamo quanti voti prende”. Un anno prima, il noto portafortuna (per gli altri) aveva detto a Padellaro, direttore libero dell’Unità: “Se vuoi scrivere quello che vuoi, fonda un giornale e vediamo chi lo legge”, fondando il Fatto e affondando l’Unità. Nel 2015 l’Isaia della Mole benedisse la Appendino pensando di maledirla: “Facile criticare, si candidi a sindaca e poi vediamo”. Infatti l’anno dopo vide la Appendino stracciare Fassino. Al quale ogni grillino che si rispetti eresse in casa propria un altarino, con foto, fiori e ceri votivi. Ieri il pover’uomo è tornato sul luogo del relitto: “Le mie profezie si avverano, bisogna solo aspettare che passi il tempo: il M5S ha perso un sacco di voti e i torinesi han scelto un altro sindaco”. Non s’è accorto che: il Pd i voti li ha dimezzati; a Torino la Appendino non era candidata; e il sindaco Pd ha vinto con meno voti di quelli serviti a lui per perdere nel 2016. Ora, grazie all’effetto Fassino, c’è da attendersi un brusco aumento di consensi ai 5Stelle.
Poi c’è l’effetto Zanda, l’arzillo lobbista di De Benedetti che, diversamente da Fassino, non siede in Parlamento da 6 legislature, ma da 5. Ieri ha intimato a Conte di “rispettare le sentenze”, darsi “regole chiare” e non rinunciare a Di Maio perché “i 5Stelle non possono fare a meno di lui”. L’ennesima medaglia per Luigi Di Mario. Quanto al rispetto delle sentenze, quel pesce di nome Zanda parla dell’ordinanza cautelare del Tribunale civile di Napoli, che non è una sentenza e non ha suscitato la minima parola irrispettosa di Conte: è Renzi che insulta, calunnia e denuncia i suoi pm, ma l’ex (?) renziano Zanda fischietta. Quanto alle “regole chiare”, deve trattarsi di quelle del Pd, che trucca spesso le sue primarie con cinesi e magrebini tesserati last minute e prevede l’incandidabilità di “chi ha ricoperto tre mandati consecutivi”: tipo Zanda, che ne ha ricoperti 5. Da mesi il Pd lancia attacchi e segnali di insofferenza al M5S, che nel 2019 ebbe il solo torto di riportare al governo i dem sconfitti; e avance a B., Iv e Calenda con le scuse del “campo largo” e della “maggioranza Ursula”. È il nuovo-vecchio Pd del giovane- vecchio Letta, l’opposto di quello di Zingaretti (vedi anche il doppio gioco sul Quirinale). Più i 5Stelle se ne terranno alla larga, meglio sarà per loro e per tutti.
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