mercoledì 1 dicembre 2021

L'Amaca

 

Le novità che sono giuste
di Michele Serra
È spiegabile lo sconcerto di chi considera la manata sul sedere solo una bravata, un peccato veniale, e si meraviglia di essere su tutte le prime pagine, nonché imputabile di violenza sessuale. La cultura alle nostre spalle (non solo la cultura “di strada”, spesso anche quella delle case borghesi, che è stata anch’essa, eccome, cultura di bordello) aveva ben poca idea del confine tra seduzione e predazione, tra galanteria e abuso sessuale. Ma è accaduto che quel confine sia stato del tutto ridefinito, a partire da un concetto che è al tempo stesso tremendamente semplice, e tremendamente nuovo: nessun contatto può essere imposto, nessun consenso estorto, “io sono mia” e dunque giù le mani, fin tanto che io lo voglia e lo dica. Ovvio che la violazione estemporanea e fuggevole di una manata non è uno stupro: ma ne è la condizione culturale.
La disponibilità del corpo, sempre, ovunque, è un criterio interamente attribuibile solo alla persona che quel corpo abita. Se questo criterio, che non trova ragione di negazione se non in chi si sente proprietario abusivo delle vite altrui, rovescia quasi del tutto le abitudini sessuali dei quattro quinti del pianeta, pazienza. È un criterio talmente giusto che vale la pena difenderlo e ripeterlo. Chi non lo capisce (qui sta il difficile) va educato, ovvero va ricondotto alla conoscenza delle cose. Non è un mostro, lo smanacciatore di turno, non va crocifisso né mandato al rogo. Bisogna soprattutto parlargli. Non serve urlargli “porco”, serve spiegargli le nuove regole del gioco (più giuste delle precedenti) e i nuovi modi per vivere più libere e più liberi.

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