mercoledì 29 dicembre 2021

In morte di ...

 


Sempre e costantemente dinnanzi alla morte occorrerebbe fermarsi ed aver rispetto dei dipartiti. Non si può trascendere da questo dogma, anzi, non si dovrebbe. Perché il signore in questione, reso famoso da una delle più insulse e becere trasmissioni in aere, la Zanzara, diretta dall'insignificante Cruciani e dall'opportunista Parenzo, una coppia agiata nella radio di Confindustria trasformante la merda in oro solo ed esclusivamente per questioni di share, il signore in questione si vantò di essere entrato dentro ad un supermercato senza mascherina e con 38 di febbre. Non si dovrebbe congratularsi con la signora in nero armata di falce, scendendo al pari del defunto in questione, smerdandosi con tutta quella paccottiglia usata da programmi di merda come quello di Cruciani e Parenzo per far alzare gl'indici di gradimento. 

Non ci si deve rallegrare per la scomparsa di un ineguagliabile coglione come il signore in foto, e la coerenza del suo comportamento che l'ha portato nella fossa non dovrebbe essere motivo di ricordo, come la coppia del programma di merda sostiene nel commiato dal coglione ineguagliabile. 

Occorrerebbe che, per una volta almeno, la ragione prendesse il sopravvento su interessi, ricerca smaniosa di visibilità, arsura di risalto, necessità di presenzialismo, come la coppia del programma di merda ricerca forsennatamente per dar fiato ai loro squallidi tromboni obsoleti. 

Il tentativo di fare di codesto ineguagliabile coglione un eroe è una delle scempiaggini più insulse della recente storia dell'etere radiofonico, paragonabile forse al maquillage estenuante eseguito dai conigli stipendiati da un pregiudicato, seriale pagatore di tangenti alla mafia, al fine di presentarlo papabile allo scranno più importante della repubblica italiana. 

Non è stato un eroe questo ineguagliabile coglione! Per rendergli il giusto ed umano saluto finale la coppia di quel programma di merda avrebbe dovuto ricordarlo come un ineguagliabile coglione che è morto per la sua stupidità, l'ignavia e l'eclatante ignoranza scientifica. Morire da coglione purtroppo non è errore per pochi. Occorrerebbe risaltare questo dinnanzi ad una dipartita di questo tipo, per agevolare il ritrovamento di sé stessi di molti. Troppi.     

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