Immersi e mai riemersi nel quotidiano, affrontiamo l'ennesima fatica natalizia, storditi dal pandemico, nella giostra che chissà ancora per quanto ci permetterà di poterla utilizzare, dai diciamocelo soprattutto per smitizzare la signora con la falce, in questa breve ed intensa, non per gli stolti come me che hanno buttato via un sacco di tempo in puerili inezie, vita concessaci per fato o progetto altolocato.
Spiace assistere al deflagrante imbarbarimento collettivo, m'accorgo infatti di abbracciare sempre più la misantropia, condito malsanamente di egoismo destabilizzante la civile convivenza: chi ha di più infatti, ne cerca ancora per aumentare il già smisurato forziere, il 10% possiede più della metà delle ricchezze planetarie, e nessuno obbietta nulla al proposito, ed inoltre, è oramai disco rotto ma lo continuo a dire, annualmente pochi sottraggono qualcosa come cento miliardi, utili per i fabbisogni di spesa, infischiandosene degli altri e nessuna coalizione da trent'anni a questa parte ha mai intrapreso una sana lotta contro la barbarie dell'evasione fiscale. Questo Natale 2021 arriva sotto i nefasti auspici dell'aumento pandemico, provocato da quei sei milioni di imbecilli che preferiscono mandare avanti gli altri piuttosto che affrontare la vaccinazione.
I lavoratori sono sempre più sfruttati, Carlo Bonomi leader di Confindustria continua a sparar cazzate, assetato di fondi e denari com'è. Ovunque fioriscono i nauseabondi piagnistei di chi vorrebbe continuare in eterno a gozzovigliare sugli altri. Ci stordiscono con informazioni alla carta, dimenticando che un buon 60% di ristoratori, proprietari di bar e latifondisti affittanti loculi in chiave turistica, evadono sistematicamente le tasse. E' sempre più eclatante la disfida tra furbi e coglioni, tanto che qualcuno vorrebbe addirittura portare al Quirinale un pregiudicato evasore fiscale.
Barbarie è depenalizzare i reati finanziari, in galera non ci va più nessuno, chi paga le tasse alla fonte, si sente inadeguato e coglione.
La malavita organizzata ha esteso i suo gangli ovunque, nel mondo del lavoro s'assiste quotidianamente a forme evolute di schiavismo con paghe in nero di pochi euro all'ora.
Le grandi firme di moda introitano enormi guadagni sulla pelle di chi schiavizzato in ambienti malsani, viene dilaniato nel fisico e nella mente da tempistiche che neppure i più malfamati orchi imporrebbero.
Abbiamo fatto passare, tramutandoli in pensiero comune, storture inaudite dequalificanti la Costituzione, vedasi conflitti d'interesse, pagamenti di tangenti alla mafia, caporalato e subappalti a catena alla cui fine impongono all'ultima ruota del carro di lavorare dimenticando le più elementari nozioni di sicurezza, provocando stragi silenziose oramai anch'esse entrate nella normalità delle cose.
Per il resto stiamo correndo per accaparrarci i soliti ninnoli, oramai sorpassati e stantii. Questo in fin dei conti è quanto passa la cervice a dodici giorni esatti dalla madre di tutte le festività.
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