Per la serie "Quando c'era lui" occorre constatare, per l'ennesima volta, il "pronismo" dilagante verso sua maestà il "Dragone de noantri." Nessuna critica, nessun impercettibile dissenso attorno alla riduzione del parlamento ad una pletora di notai certificanti la manovra finanziaria, i tempi assurdi con cui verrà approvata, si parla della notte di Natale!
Sembra di sentire le soffuse parole del nostro bene nazionale, l'autodefinitosi "nonno d'Italia" che, con un ritardo incredibile, proporrà ai nostri rappresentanti di votare la manovra senza tentennamenti: "presto inferiori, poche pugnette mentali! Votate velocemente che ce ne andiamo a festeggiar il Natale!"
Se lo avesse fatto lui! Se Giuseppe Conte avesse portato la legge manovra in parlamento il 23 dicembre, vi immaginate che sarebbe successo? I cori di protesta, gli articoli al veleno degli attuali pennivendoli proni? "Conte mina le istituzioni" - "Conte deturpa la Costituzione" - "Il Parlamento depotenziato dall'Avvocato del popolo"
E invece il nulla. Silenzio. Applausi al ducetto delle banche. E le mancette, le classiche mancette di fine anno, per la gioia di lobbisti e santi protettori del regno della casta.
Qui sotto un compendio delle elargizioni a cura di Patrizia De Rubentis (nomen omen) pubblicate oggi dal Fatto Quotidiano:
Manovra in extremis, solite mancette à gogo
A VALANGA - In Senato pioggia di fondi: ippica, celebrazioni, fondazioni, florovivaisti, ponti e via dicendo. La brutta prassi (e pure illegale). Ci sono pure due assunti a Verduno e 350 mila euro per la Chiesa di San Pietro in Colle di Caldiero, nel Veronese
DI PATRIZIA DE RUBERTIS
La vicenda è paradossale e triste allo stesso tempo. Nemmeno una della manovre meno discusse in Parlamento della storia, frutto degli accordi tra maggioranza e governo, che non hanno mai fatto toccare palla alle Camere, ha sollevato le critiche degli onorevoli. In commissione Bilancio al Senato, però, è passata la solita vagonata di micro-norme, volgarmente dette “marchette”, che peraltro hanno dovuto ricomprendere anche quelle dei collegi deputati, visto che il testo arriverà blindato alla Camera il 28 e sarà approvato il 31 in extremis per vietare l’esercizio provvisorio. Un record a cui si aggiunge una violazione: la riforma del Bilancio ha imposto che la manovra sia per capitoli di spesa, senza norme ordinamentali e tanto più micro-settoriali. A disposizione c’erano 600 milioni, il grosso assorbito dalle modifiche più rilevanti (Superbonus, Ape sociale agli edili etc.), ma gli onorevoli si sono dati da fare. E rivendicato il risultato con dichiarazioni roboanti.
Fondazioni. È un settore caro ai politici perché i territori sono bacini di voti. E così la Fondazione reatina Istituto Filippo Cremonesi, il cui sito è aggiornato a Natale 2019, riceve 250.000 euro; alla Fondazione privata “Franco Zeffirelli onlus” vanno 200 mila euro; per festeggiare gli 80 anni dalla nascita della Dc ne sono previsti 200 mila: a spenderli sarà la Fondazione De Gasperi. Una nutritissima pattuglia bipartisan sarda ottiene 200 mila euro per l’Associazione dell’Identità Ogliastrina e della Barbagia di Seulo per promuovere il patrimonio genetico sardo. Come ogni anno, arriva il rifinanziamento per l’Ebri (l’istituto fondato dal premio Nobel Rita Levi Montalcini, 1,6 milioni). Le renziane Garavini e Brollini fanno ottenere 1 milione all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. E sempre Garavini consegna mezzo milione alla Fondazione Antonino Scopelliti di Reggio Calabria.
Fede. In manovra si trovano pure 350 mila euro per la Chiesa di San Pietro in Colle di Caldiero, nel Veronese; al progetto pilota della Comunità di Sant’Egidio dedicata alle cure domiciliari per anziani vanno 5,8 milioni dal 2022 al 2024. Mentre l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù riceve un contributo di 2 milioni di euro. Poi, alla “Fondazione per le scienze religiose” vanno 2 milioni di euro per i prossimi due anni.
Infrastrutture. La bergamasca Maria Alessandra Gallone (FI) strappa 400mila euro per la prosecuzione dei lavori di un viadotto in provincia di Bergamo. E sempre con destinazione Bergamo, a “La casa di Leo”, che ospita i familiari dei pazienti pediatrici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, vanno 400 mila euro. Bergamo e Brescia, designate Capitali italiane della Cultura per il 2023, si spartiscono 1 milione. Una mini pattuglia di senatori forzisti ottiene 15 milioni di euro per il 2022, 19 milioni per il 2023 e 6 milioni per il 2024 per sostenere il servizio di trasporto urbano di navigazione lagunare di Venezia (con tanto di esultanza del veneziano ministro Renato Brunetta). Mentre, a 12 anni dal G8 alla Maddalena, alla struttura vanno 3,5 milioni per la manutenzione straordinaria. Il forzista Giuseppe Mangialavori, eletto in Calabria, fa ottenere al Comune calabro di Nicotera 2 milioni per i lavori di rifacimento del lungomare. I renziani Marino e Garavini ottengono per il Comune di Verduno (Cuneo) due nuove assunzioni: gode il sindaco, collega di partito.
Cultura. Rispettando la tradizione, la manovra foraggia le celebrazioni degli italiani famosi: 800 mila euro vengono assegnati per quelle di Pier Paolo Pasolini, Giacomo Matteotti ed Enrico Berlinguer a 100 anni dalla loro nascita/morte. Il lucchese Andrea Marcucci fa stanziare 9,5 milioni per la celebrazione del centenario della morte di Giacomo Puccini. Per promuovere gli “Archi romani antichi in Italia” il ministero della Cultura può contare su 400 mila euro, mentre i dem Antonio Misani e Franco Mirabelli fanno ottenere alle fondazioni “I pomeriggi musicali e Cultura Torino” 1 milione per la realizzazione del Festival internazionale della Musica Mito. Stesso importo va all’istituto dell’Enciclopedia italiana. All’appello non potevano mancare i carnevali storici (1 milione). La forzista Fiammetta Modena di Perugia ottiene, invece, 1 milione di euro per il centenario del pittore Pietro Vannucci, detto “il Perugino”. La padovana Roberta Toffanin (FI) consegna 125 mila euro all’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ad Arti di Padova. Il senatore Gasparri strappa 300mila euro per finanziare il viaggio del treno della Memoria: promuoverà la conoscenza degli eventi che portarono a Roma la salma del Milite ignoto. Il segretario del Pd, Enrico Letta, vincitore alle suppletive di Siena, è l’autore dell’emendamento che farà nascere il Biotecnopolo di Siena con un finanziamento di 37 milioni (poi 16 milioni l’anno alla fondazione), scelta criticata dalla scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo.
Sport. Le università che sostengono le attività sportive possono spartirsi 5 milioni per il prossimo biennio. Per la Federazione nuoto arrivano 5 milioni per l’organizzazione degli europei di nuoto di Roma, mentre la Federazione ciclistica avrà di 600 mila euro per il Giro d’Italia giovani under 23. Faraone (Iv) consegna agli ippodromi 7 milioni tra il 2022 e il 2023. Per il Gran Premio di Formula 1 di Monza, la Lega fa stanziare 10 milioni, mentre alla in house dell’Aci che promuove l’attività sportiva automobilistica vanno 5 milioni per il 2022 e 15 per il 2023. Il forzista Dario Damiani ottiene 600 mila euro per i campi sportivi dell’istituto Mennea di Barletta, sua città natale.
Istruzione. Alle università non statali legalmente riconosciute del Mezzogiorno sono assegnati 16 milioni per il biennio 2022-2023.
Attività. Confermatissimo il fondo da 5 milioni per il sostegno degli artigiani della ceramica e del vetro di Murano per il caro bollette del gas. L’emendamento leghista ha una lotta con Italia Viva e Fratelli d’Italia per la paternità. A metterci il sigillo il ministro Renato Brunetta: “Venezia fa l’Italia grande nel mondo”. Creato con 1 milione il fondo buone pratiche per il settore turistico: a hotel e ristoranti basterà cambiare il set cortesia degli ospiti. Maxi fondo da 56 milioni per il sostegno dell’enogastronomia e della pasticceria. Per i piccoli birrifici artigianali arriva uno sconto sulle accise.
Forze ordine. Stanziati 7 mila euro dal 2023 per l’esenzione dal pedaggio autostradale dei veicoli del Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, della Forestale e della Protezione civile.
Flora e fauna. Per promuovere la filiera apistica, della frutta a guscio e della canapa ci sono 12,75 milioni per il 2022 e 5 per il 2023/2024; per la coltura di piante aromatiche e officinali biologiche va 1,5 milioni per tre anni; 150 mila euro per la tutela del sughero nazionale.
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