lunedì 13 dicembre 2021

Appunti

 

Lo sciopero generale indetto per il 16 dicembre prossimo da CGIL e UIL è sacrosanto, primo perché è l'ora di finirla con questo clima mieloso alla "volemose bene" certificante all'accozzaglia attualmente al potere di sfangare molti dei suoi problemi, tra tutti la ricerca di una socialità in grado di affievolire le eclatanti differenze di classe; e secondo perché Draghi è andato in minoranza allorché chiese di congelare gli sgravi fiscali a chi percepisce redditi maggiori di 75mila euro, da destinarsi ad attenuare lo sfascio delle future bollette cresciute a dismisura per l'aumento vergognoso delle materie prime energetiche. La metà dei cosiddetti partiti attualmente in coalizione, si rifiutarono di avvallare tale ipotesi, tra questi spicca l'enclave centrodestrorsa di Italia (semi) Viva. 

Draghi deve salire al Quirinale per sgombrare il campo dall'ipotesi assurda che un pregiudicato e seriale pagatore di tangenti alla mafia, divenga presidente della Repubblica. Le sempre più assillanti tirate di giacca di stolti che agognano a portare al colle l'impenitente Puttaniere, devono cessare. Chi chiede stabilità di governo mente: nel 2023 si voterà e conseguentemente durante il prossimo anno assisteremo alla fine dell'allegra (si fa per dire) brigata governativa: i partiti infatti si dovranno ritagliare il loro spazio politico al fine di permettere all'elettorato di scegliere liberamente attraverso il voto la futura composizione del Parlamento. 

Pietoso è il tentativo di rimanere a galla dell'Ebetino, il quale invoca stabilità e vita lunga al governo, dimenticandosi che fu proprio lui a mandare a casa il governo Conte in piena pandemia. 

La regione Lazio sta agevolando l'impegno del nuovo sindaco a ricercare siti idonei per aprire altre discariche, cosa questa mai fatta durante il precedente governo della città eterna ad opera della Raggi. Fuffi Zingaretti si sta comportando come il peggior democristiano di una volta. Scorrettezza inaudita. 

Per il resto tutto bene. 

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