martedì 9 novembre 2021

Travaglio!

 

CoeRenzi
di Marco Travaglio
Uno dei motivi per cui ai politici andrebbe applicata la data di scadenza, come ai generi alimentari, è che col tempo accumulano una tale collezione di detti e contraddetti da diventare i migliori testimonial dell’antipolitica (quella vera). Prendete Mister Zerovirgola che, anche se sembra lì da una vita, infesta la ribalta nazionale da appena 10 anni. E in questi 10 anni gli è capitato persino di dire cose sensate. Ma è stato un attimo: poi è guarito. Il 17 gennaio 2018 i giornali raccontavano la sua soffiata di tre anni prima sul decreto Banche a De Benedetti, che ci aveva guadagnato in Borsa 600 mila euro in un nanosecondo. Lui andò a Matrix e tenne un’eccellente lezione di etica pubblica: “Se volete fare i soldi, non fate politica. Fai politica perché hai interesse, ideale, passione. Se vuoi fare i soldi vai nelle banche d’affari, prendi i contratti milionari che ti offrono, non ti metti a fare il politico. Chi fa il politico ha questi conti correnti, non ne ha altri. Se ne ha altri c’è qualcosa che non torna… Mi piacerebbe che per trasparenza tutti quelli che fanno politica presentassero tutti i conti correnti, dove li hanno e come tirano fuori i soldi”. E sventolò il suo estratto conto con soli 15.859 euro, visto che non era più premier, non era ancora parlamentare e non aveva un mestiere.
Così fu lui, giustamente, a trasformare il suo conto corrente in un fatto politico e pubblico, oltreché in un’arma propagandistica per travestirsi da frate trappista durante uno scandalo di vil denaro. E, per coerenza e trasparenza (parlando con pardòn), avrebbe dovuto essere lui, senza aspettare la Procura, a pubblicare il nuovo estratto conto, schizzato in due anni a 2,6 milioni, con nomi e cifre dei donatori. Non perché ci siano reati (questo lo decideranno i giudici). Ma perché i suoi eventuali elettori e tutti i cittadini che rappresenta come senatore hanno diritto di conoscere le ragioni della sua repentina fortuna. Invece ha scatenato la sua Bestiola sui social per accusare il Fatto di reati e condotte inesistenti: gli atti dell’inchiesta Open sono depositati agli avvocati, anche al suo, e non sono più segreti; e noi non abbiamo mai pubblicato il suo estratto conto, anche perché non l’abbiamo, ma solo la lista di chi lo paga tratta dal rapporto della Guardia di Finanza, anch’esso depositato agli atti. Il fatto che, a quasi 30 anni da Mani Pulite, battaglioni di politici e giornalisti fingano di non sapere che gli atti depositati non sono segreti e che i guadagni extra dei politici non sono coperti da privacy, la dice lunga su come sono ridotte l’informazione e la politica. E fa sorgere una domanda: come mai il politico più detestato dagli italiani resta il più amato dagli editori? Dovranno mica ricompensarlo per qualcosa?

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